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Categorie: Politica
La convention di Achille
Venerdi 15 Marzo 2013 alle 21:32 | 0 commenti
In questi minuti al teatro civico di Vicenza il sindaco Achille Variati chiama a raccolta il suo popolo. Quello che dovrebbe trascinarlo, secondo gli auspici del primo cittadino, ad una seconda vittoria dopo quella sul filo di lana del 2008, che lo vide trionfare di misura sulla favoritissima Lia Sartori del Pdl.
In viale Mazzini, in una cornice da convention americana democrat un po' di provincia un po' fashion e un po' oratorio anni Duemila, non mancano settori importanti della giunta, della maggioranza consiliare di palazzo Trissino, a partire da Vicenza Capoluogo che si è fusa nella civica che sostiene l'attuale inquilino dell'ufficio di corso Palladio. Non mancano i volti noti del Pd come non manca l'immancabile Jacopo Bulgarini d'Elci, da poco dimessosi dall'incarico di portavoce del sindaco e accomodatosi sulla sedia di coordinatore della sua campagna elettorale.
«Siamo qui - ha spiegato il capo dell'esecutivo sfilando tra gli spalti di un civico quasi pieno con gli spettatori in attesa dell'inizio della serata e con lo slancio quieto che lo contraddistingue - per ribadire i risultati portati a casa da questa amministrazione». L'elenco, più o meno chiaramente declinato, è quello conosciuto: dal Pat, al Piano interventi, dalle dismissioni delle quote della Brescia Padova fino ai cantieri aperti proprio grazie a quei fondi.
Basta però allungare l'orecchio agli aficionados della base, posizionati sugli spalti più alti, per percepire un timore condiviso: se Variati vuol vincere tranquillo deve farcela al primo turno. In caso contrario lo «spauracchio» del M5S incombe. Ed è per questo che la serata di oggi è priva di ogni segno di partito e sovrabbondante di riferimenti «civici».
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