La Chiesa vicentina ricorda missionari martiri e prega per i cristiani perseguitati
Venerdi 11 Marzo 2016 alle 15:34 | 0 commenti
Diocesi di VicenzaÂ
Una veglia per ricordare chi ha dato la vita per il Vangelo, ma anche per pregare per tutti i cristiani perseguitati e uccisi in varie parti del mondo, come le quattro suore uccise lo scorso 4 marzo nello Yemen. L'appuntamento è per sabato 12 marzo alle 20.30 nel Santuario di Monte Berico. «È doveroso mettere tutte queste persone al centro della nostra preghiera – sottolinea don Arrigo Grendele, direttore dell’ufficio missioni della diocesi di Vicenza - .
La veglia è l’occasione per accendere l’attenzione sul tema dei cristiani perseguitati. è una scia che non finisce più, e di cosa succede a molti neanche si sa. Tante volte i cristiani del Medio Oriente hanno la sensazione di non essere sufficientemente ricordati dai fratelli delle altre Chiese, che il loro continuo stillicidio avvenga nell’indifferenza».
Durante il momento di raccoglimento la diocesi ha deciso di ricordare in particolare quest'anno padre Lazzaro Graziani, originario di Sarcedo, ucciso a 43 anni nel marzo del 1961 in Angola. Con lui sono 14 i missionari morti martiri provenienti dalla diocesi di Vicenza: padre Giovanni Botton, ucciso in Cina nel 1944, padre Piergiorgio Cavedon, ucciso in Angola nel 1981, padre Valeriano Cobbe ucciso in Bangladesh nel 1974, padre Silvio Dal Maso, ucciso in Uganda nel 1979, padre Giovanni Didonè, ucciso in Congo-Zaire nel 1964, frate Vittorio Faccin, ucciso in Congo-Zaire nel 1964, padre Egidio Ferracin, ucciso in Uganda nel 1987, padre Tullio M. Maruzzo, ucciso in Guatemala nel 1981, padre Ottorino Maule, ucciso in Burundi nel 1995, padre Pasquale A. Melotto, ucciso in Cina nel 1923, padre Luigi E. Pegoraro, ucciso in Cina nel 1935, padre Giuseppe Schiavo, ucciso in Tanzania nel 1996, suor Olga Raschietti, uccisa in Burundi nel 2014.
 Parte della veglia sarà dedicata ai cristiani perseguitati e uccisi nel Medio Oriente, e nell’occasione verrà letta una testimonianza inviata dal patriarca di Baghdad Louis Raphaël I Sako.Accedi per inserire un commento
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