La Cgil oggi in piazza: "Il futuro è dei giovani"
Sabato 27 Novembre 2010 alle 01:54 | 0 commenti
Rassegna.it - Appuntamento a San Giovanni. I due cortei partono alle 9.30. Oltre duemila pullman e 13 treni speciali. La Cgil contro "le politiche del governo che continua nel sistematico attacco ai diritti". La diretta su Rassegna.it.
La mobilitazione della Cgil in occasione della manifestazione nazionale di oggi (guarda il video con Susanna Camusso), sabato 27 novembre, a Roma, avrà inizio alle 9.30 e, dopo i cortei che inizieranno da Piazza della Repubblica e da Piazzale dei Partigiani, si concluderà con un comizio a Piazza San Giovanni (foto d'archivio).
La Cgil chiede "una svolta radicale nella politica economica e sociale del governo per contrastare la crisi e realizzare la crescita". Nella Capitale è previsto l'arrivo di 2.100 pullman e 13 treni speciali. Parleranno i rappresentanti degli alluvionati del Veneto, dei migranti di Brescia, degli operai Fiat, dei precari della pubblica amministrazione. Ci sarà anche un messaggio di una donna afgana e suoneranno i Modena City Ramblers e Eugenio Bennato. Concluderà il segretario generale Susanna Camusso , al suo debutto. La stessa Camusso ha informato che la Cgil non fornirà cifre sui partecipanti, per evitare la solita guerra sui dati. Una scelta fatta anche poco più di un mese fa, il 16 ottobre, quando a scendere in Piazza San Giovanni furono i metalmeccanici della Fiom.
La giornata su Rassegna.it
La manifestazione si potrà seguire in diretta su Rassegna.it. A partire dalle 9.00 forniremo la diretta video e audio curata da RadioArticolo1. La voce dei lavoratori, dei ragazzi e dei pensionati, del mondo del precariato e della cultura che sfileranno per le vie di Roma: sarà questo il filo conduttore dello speciale dell'emittente radiofonica, ripreso anche dalle testate raccolte nel Consorzio AltraTv, dall'IpTv della Cgil della Lombardia, dalla Tv della Cgil di Pistoia, da Articolo21, dall'Arci e dai blog dei lavoratori Agile e Vinyls. Gli "inviati" di Rassegna.it tra i cortei e nella piazza daranno voce alle sue istanze in notizie in presa diretta, servizi, approfondimenti, fotogallerie e video. Una mole di materiale informativo che chi non sarà in piazza potrà consultare in diretta, mentre chi ci sarà potrà rivedersi e rileggersi una volta tornato a casa.
I vostri materiali
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Perché la Cgil scende in piazza - in pillole
"Esigiamo risposte all'emergenza occupazionale; al rilancio del sistema produttivo; alla difesa dei redditi da lavoro e delle pensioni; ai bisogni dei giovani, dei precari e dei bassi redditi". "Cambiamo le politiche economiche del governo che sono sbagliate:crescono le differenze fra le persone;si chiedono ancora sacrifici a chi ha poco e non si interviene su chi ha molto; si tolgono risorse ai Comuni e alle Regioni; si tagliano le politiche sociali". "Contro le politiche del governo che continua nel sistematico attacco ai diritti; nega il contratto nazionale e la contrattazione nei settori pubblici; produce tagli che cancellano centinaia di migliaia di posti di lavoro; impoverisce il sistema di istruzione e di formazione;sostiene le scelte di rottura di Federmeccanica; impedisce il voto per le Rsu". Sono questi i punti su cui la Cgil chiama alla mobilitazione il mondo del lavoro e quella parte del paese che non si rassegna alla sconfitta e alla decadenza. Per la confederazione di Corso d'Italia è intollerabile che, a fronte di un aumento della disoccupazione, della povertà e della cassa integrazione, si colpiscano ulteriormente i lavoratori e i pensionati e non si tocchino le rendite e le transazioni ��?nanziarie.
Perché la Cgil scende in piazza - qualche ragionamento in più
I salari e i diritti
L'accordo contrattuale, non sottoscritto dalla Cgil, ha fallito. Nessuno dei problemi posti alla consultazione unitaria del 2008 è stato affrontato: il recupero del potere d'acquisto dei salari; l'estensione dei diritti attraverso il rafforzamento della contrattazione di secondo livello; la valorizzazione della bilateralità come strumento contrattuale che garantisce maggiori prestazioni ai lavoratori; l'estensione delle norme sulla rappresentanza e sulla democrazia per tutti i settori. I contratti sottoscritti unitariamente diventano un punto di forza perché anche dentro la crisi hanno tutelato la contrattazione. È sempre più evidente l'urgenza di norme anche pattizie che affrontino e risolvano le questioni della democrazia e della rappresentanza.
La riforma del diritto del lavoro
A ottobre 2010 è stato approvato il collegato lavoro. È una legge sbagliata, che realizza la controriforma del diritto e del processo del lavoro, che colpisce diritti fondamentali dei lavoratori. Per la Cgil la legge contiene evidenti elementi di incostituzionalità e per questo opererà af��?nché si pronunci la Corte Costituzionale. Da subito la Cgil tutelerà i lavoratori in tutti i modi: dalla garanzia di una puntuale informazione ��?no a un'azione contrattuale di rigoroso rispetto delle tutele contrattuali. La Cgil si batte non solo per il diritto al lavoro,ma anche per un lavoro stabile e dignitoso nel rispetto dei diritti e dei doveri riconosciuti ai lavoratori dall'attuale Costituzione.
La riforma degli ammortizzatori sociali
La Cgil rivendica l'immediato ��?nanziamento per il 2011 e il 2012 degli ammortizzatori in deroga e, contemporaneamente, ribadisce la necessità di una loro urgente riforma. Per la Cgil serve un grande piano per il lavoro attraverso il quale investire nella pubblica amministrazione per quanto riguarda istruzione, ricerca e sanità , che sono il termometro dello sviluppo di un paese; nei settori privati a partire dalle politiche delle grandi produzioni industriali; nei settori in espansione: mobilità , economia verde, chimica verde, energie rinnovabili; su quei fattori strutturali - come la dimensione di impresa - e le politiche di ricerca e innovazione che possono rilanciare il nostro sistema produttivo nella competizione internazionale.
Il piano per il lavoro, secondo la Cgil, serve a superare i vincoli dei patti di stabilità , perché gli enti locali tornino a investire. Un piano per il lavoro sulle infrastrutture serve a superare la logica dell'"effetto annuncio" e a selezionare gli interventi necessari. Il piano per il lavoro serve a contrastare il lavoro sommerso e irregolare attraverso il rafforzamento e l'ampliamento della contrattazione, il sistema dei controlli e, in particolare per i lavoratori migranti, attraverso l'estensione dell'articolo 18 del Testo unico sull'immigrazione. Il piano per il lavoro serve in��?ne a incentivare l'occupazione femminile e dei giovani; a dare stabilità ai precari con un sostegno alla permanenza per i lavori discontinui; a ripristinare le risorse per contrastare la crescente inattività delle donne.
La tutela degli ammortizzatori sociali va estesa ad almeno 500 mila lavoratori che oggi non ne possono usufruire. Bisogna ridurre la giungla delle regole passando dagli attuali sette "istituti" a due: a) cassa integrazione guadagni; b) disoccupazione. Le aliquote devono essere uni��?cate per tutte le quali��?che, prevedendo per le imprese ��?no a 15 dipendenti aliquote più basse e nei settori dell'edilizia e dell'industria aliquote maggiorate. Bisogna superare il tetto di 10.000 unità per la copertura della mobilità e cancellare la norma previdenziale che allunga di un anno la pensione. I ��?nanziamenti relativi all'indennità per i collaboratori devono essere mantenuti anche nel 2011,ma vanno ampliati i requisiti di accesso per allargarne l'utilizzo. Va aumentata la durata del permesso di soggiorno per i migranti che perdono il lavoro collegandola, almeno, al periodo di copertura degli ammortizzatori sociali. Va rivisto ed esteso il sistema di copertura delle indennità di disoccupazione.
Equità fiscale
La Cgil rivendica l'aumento della tassazione sulle rendite ��?nanziarie (dal 12,5 al 20 per cento); l'introduzione di un'imposta sulle grandi ricchezze (oltre gli 800 mila euro); l'istituzione di una tassa sulle transazioni ��?nanziarie di breve durata; la revisione della struttura dell'Irpef attraverso l'incremento della detrazione da lavoro dipendente e l'uniformità della detrazione da pensione a quella del lavoro dipendente; l'innalzamento e l'uni��?cazione delle attuali quote esenti per i redditi da lavoro e da pensione; la riduzione della prima aliquota dal 23 al 20 per cento per favorire i redditi medio-bassi, e della terza dal 38 al 36 per cento; l'istituzione di uno strumento di sostegno unico per le famiglie con ��?gli che integri gli attuali assegni per il nucleo familiare e le detrazioni Irpef per ��?gli a carico; il bonus ��?scale per coloro che non sono in grado di usufruire appieno delle detrazioni spettanti (gli incapienti); le misure ��?scali a sostegno delle nuove generazioni, anche nell'ambito di nuove professioni, partendo da agevolazioni ��?scali che favoriscano attività di studio, formazione, creatività e superino forme di tassazione improprie. Per quanto concerne la tassazione sulle imprese, la Cgil ritiene che vadano previste forme articolate di credito di imposta su investimenti in ricerca, innovazione, green economy, nell'ambito di un più ampio disegno di politica industriale e di un più vasto sistema premiale per le imprese che tenga conto anche della loro responsabilità sociale e della loro capacità di creare (buona) occupazione aggiuntiva, in particolare al Sud.
Sostegno a pensioni e famiglie
Per la Cgil la sostenibilità sociale del sistema previdenziale è una priorità . L'introduzione del "quoziente familiare" non è un utile strumento per le famiglie perché ridurrebbe il carico tributario soprattutto sui redditi più alti; trascurerebbe le famiglie monoreddito; disincentiverebbe l'occupazione femminile. La spesa sociale non è un costo ma un investimento. Bisogna tutelare le pensioni basse proseguendo sulla strada intrapresa con il Protocollo sul welfare del 2007 e rivedere i coef��?cienti per le pensioni dei giovani nel futuro raggiungendo almeno il 60 per cento della retribuzione lavorativa. Una politica sociale attenta ai bisogni delle famiglie deve salvaguardare ed estendere i servizi dall'infanzia all'assistenza domiciliare, per soggetti deboli, alle politiche di accoglienza per gli immigrati, assicurare condizioni dignitose per la vita degli anziani e dei pensionati. Ogni sostegno alle famiglie deve fondarsi - prima di tutto - su una maggiore quantità e qualità del sistema dei servizi. È urgente la de��?nizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali; un consistente ��?nanziamento degli stessi, salvaguardando l'universalità del sistema socio-sanitario; un ri��?nanziamento del Fondo nazionale per la non autosuf��?cienza e del reddito minimo di inserimento. La Cgil rivendica una politica di contrasto alla povertà che non sia mera assistenza.
Il diritto alla conoscenza
La Cgil intende rilanciare una proposta di ampliamento delle regole democratiche af��?nché tutte le lavoratrici e i lavoratori abbiano il diritto di votare le piattaforme rivendicative e le intese. Va immediatamente ripristinato il ��?nanziamento dei Fondi ordinari per le Università . Bisogna garantire un adeguato tempo scuola agli alunni e va ridotto il numero degli studenti per classe, garantendo la copertura degli organici degli insegnanti e dell'altro personale e la qualità dell'istruzione su tutto il territorio nazionale. Vanno in��?ne cancellati tutti i provvedimenti anticostituzionali che colpiscono alunni disabili e migranti perché sono fonte di disuguaglianza sociale e di una cultura dell'emarginazione intollerabile.
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