Breda: Vicenza più forte con Cinelli, Milanovic e Bojinov, tocca a me ripagare la fiducia
Venerdi 18 Gennaio 2013 alle 17:40 | 0 commenti
Il Cda l'ha salvato, Cristallini l'ha "fortificato" con gli innesti preziosi di Milanovic, Cinelli e Bojinov (oggi primo allenamento in gruppo, in attesa di nulla osta dallo Sporting Lisbona), la sosta l'ha aiutato parecchio restituendogli dopo lunghi infortuni calciatori del calibro di Lazko, Gentili e Rigoni. Ora spetta a lui, Roberto Breda, raccogliere i grossi incentivi e trasformarli in punti sul campo: necessari perché il bonus di fiducia non scada, indispensabili per trasformare il Vicenza emerso più forte e rinnovato dalle ceneri di un dicembre nero.
Quanto è importante aver ricevuto la fiducia della società ?
"Tantissimo. Spesso i club esonerano alle prime difficoltà . Il Vicenza, invece, ha creduto in me, ma adesso si deve passare dalle parole ai fatti. Nel calcio contano i risultati e quelli, al momento, non sono dalla mia parte. Non sto qui a parlare di sfortuna, a cercare alibi, a dire che le prestazioni sono quasi sempre state positive. È arrivato il momento di raccogliere".
Ora dovrebbe essere un po' più semplice per quello che ha portato in dote il mercato?
"Sono stati fatti interventi mirati ed importanti. Milanovic è un calciatore di grossa struttura fisica ed anche qualitativamente discreto: un innesto prezioso per la difesa. Cinelli è un mediano d'equilibrio, uno che per caratteristiche mancava a questa squadra. Su Bojinov è superfluo fare commenti. Siamo usciti rafforzati da questa finestra di mercato e volendo potremmo considerare come nuovi arrivi anche Lazco, Gentili e soprattutto Rigoni, sul quale non abbiamo potuto contare nel girone d'andata. Calciatori preziosi che ci danno quantità , qualità e possibilità di ricambio".
Il ricambio, a dire il vero, c'era anche prima, almeno numericamente. Concorda?
"In effetti, la rosa era già larga, ora ho un gruppo di oltre 30 calciatori. Dobbiamo inevitabilmente sfoltire. Un po' perché è difficile gestire un gruppo così folto, un po' è giusto che chi ha poco spazio trovi continuità altrove, un altro po' perché troppi contratti peserebbero sulle casse societarie".
A proposito di società . Si parla di debiti, di trattative di cessione. Quanto possono influire queste voci sull'armonia dello spogliatoio?
"Nemmeno un po'. Ho vissuto situazioni davvero disperate come quella di Salerno. Eppure lì sfiorammo la promozione in B senza ricevere quasi un euro. Qui, invece, la società è puntuale, seria e soprattutto molto vicina. Non ci fa mancare nulla e quindi è inutile andare alla ricerca di alibi futili".Â
Tatticamente, come potrebbe cambiare il Vicenza?
"Ci muoveremo tra il 4-2-3-1 ed il 4-3-3. Penso siano i due moduli che meglio valorizzano le caratteristiche dell'organico".
Quanto le è servita la sosta così lunga?
"È stata un toccasana. Soprattutto per noi che in estate abbiamo lavorato a scaglioni perché non sapevamo quale campionato affrontare. C'è stato un lavoro profondo sul piano fisico ed ora il gruppo è molto più omogeneo e di conseguenza competitivo".
Bisognerà dimostrarlo subito, però...
"Ovvio. Abbiamo tanto da recuperare ed almeno una trentina di punti da conquistare. Cesena è già nei nostri pensieri e l'amichevole col Cittadella ci aiuterà a capire quanto siamo cresciuti e dove, invece, serve ancora migliorare".Â
Da uno a dieci quanto si sente in discussione?
"Dieci. Mi metto sempre in discussione. È una forma mentis. Guai a ritenersi bravi, belli e superiori. Nel calcio bisogna continuamente analizzarsi ed io lo faccio. Poi sono i punti a determinare le sorti di un allenatore, ma mettersi in discussione aiuta a vivere sempre serenamente con la propria coscienza".
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