"La buona scuola", per 'PSI scuola del Veneto' rischia di essere un'epica guerra tra poveri
Domenica 12 Ottobre 2014 alle 10:57 | 0 commenti
Luca Fantò, referente scuola PSI Veneto ed insegnante lui stesso a Montecchio, dopo che «si è da poco consumata in Parlamento la prova muscolare di Renzi nei confronti della sua opposizione interna» interviene, a una manciata di giorni dal termine, sulla consultazione sul documento "La buona scuola", osservando preoccupato come, «dal mondo dei Dirigenti Scolastici del Veneto si alza un trepido appello a licenziare i docenti la cui "qualità " venga giudicata non adeguata ai fini che la scuola si propone. "Mele marce se non altro per statistica" non adeguate e che meritano di essere "espulse" dal sistema scuola».
A quanto pochi giorni fa hanno chiesto alcuni Dirigenti scolastici del Veneto a Daniela Beltrame, guida dell'ufficio scolastico del Veneto Fantò replica così: «se si tratta di una provocazione è alquanto inopportuna in un momento così critico per il mondo dell'istruzione pubblica, se si tratta di una proposta seria è decisamente superficiale e dal sapore antico. Ma l'antico in fin dei conti è una caratteristica del governo Renzi che, rappresentando un ossimoro politico, etichetta come superata la politica degli ultimi quarant'anni e contemporaneamente propone una politica capace di portare a sintesi il liberalismo della sinistra storica del secondo governo Crispi con il corporativismo di mussoliniana memoria».
Dopo queste osservazioni il docente, che è anche segretario provinciale del Psi di Vicenza, manifesta la preoccupazione del "PSI scuola del Veneto" «per una situazione scolastica che, qualora le proposte de "La buona scuola" dovessero concretizzarsi in azione politica, potrebbe divenire teatro di una tragica rappresentazione in cui la spietata concorrenza tra docenti trasformerebbe i nostri giovani da protagonisti dell'azione formativa a spettatori di un'epica guerra tra poveri».
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