Quotidiano | Categorie: Vita gay vicentina

La bufala delle teorie riparative: l'omosessualità non è una malattia

Di Citizen Writers Martedi 12 Agosto 2014 alle 14:13 | 0 commenti

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di Mattia Stella*
Nei prossimi giorni a Schio (Vi) si terrà un evento con lo scopo di proporre terapie e percorsi quali rimedi per "guarire" dall'omosessualità. Va ricordato come l'orientamento sessuale di una persona non possa essere cambiato come fosse un oggetto.

È cosa nota che dietro ai presunti “guaritori” si celano gruppi di fanatici irriducibili, che si ostinano a non voler accettare il fatto che, come l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha ufficialmente sancito nel 1990, l’omosessualità è una 'variante naturale del comportamento umano' al pari dell’eterosessualità.

Diversi studi condotti in diversi paesi dimostrano che le terapie riparative possono avere effetti collaterali gravi come ansia, depressione, fino a pensieri suicidi.
Dietro a progetti commerciali come gli incontri organizzati da Luca di Tolve e dal suo gruppo, si nascondono percorsi privati, senza verifiche istituzionali ed estranei alla pratica della psicoterapia.
In particolar modo, essi servono a sostenere il NARTH di Joseph Nicolosi, psicologo clinico statunitense, noto esclusivamente per le sue discusse teorie riparative dell'omosessualità, considerate prive di fondamento scientifico dai principali enti di ricerca in ambito psicologico, tra i quali l'American Psychiatric Association.
In Italia le terapie riparative promosse da Nicolosi sono state oggetto di una presa di posizione dell'Ordine nazionale degli psicologi italiani che, rifacendosi ai principi del proprio codice deontologico, ha espresso una valutazione per cui «lo psicologo non può prestarsi ad alcuna “terapia riparativa” dell’orientamento sessuale di una persona», perché andrebbe contro i principi espressi dal Codice deontologico degli psicologi, non essendo l'omosessualità una psicopatologia.
Chi propone ed ospita incontri di questo tipo, privi di rilevanza scientifica ed in assenza di contraddittorio, si assume una grossa responsabilità. Pregiudizio, menzogna ed omofobia non possono in alcun modo aiutare le persone a vivere meglio la loro condizione.
L'omosessualità non è né una malattia né un peccato, ma una caratteristica comune a milioni di persone che vivono serenamente la loro vita.
 

*Presidente Arcigay Vicenza


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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