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La bomba non è quella della Corea del Nord, ma quella finanziaria della Cina. Borse nella bufera, ma la soluzione non è il panico

Di Giancarlo Marcotti Venerdi 8 Gennaio 2016 alle 01:01 | 0 commenti

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Altro che la bomba della Corea del Nord, la vera bomba, quella che fa paura, è la Cina, o meglio il contesto economico mondiale. Qualche tempo fa vi avevo segnalato l'inquietante espressione usata da un importante membro della Banca Centrale cinese che suonava all'incirca cosi: "stiamo navigando in un mare tempestoso", e doveva proprio essere intesa come una sirena d'allarme. Il fatto è che, come andiamo dicendo da tempo, risulta sempre più difficile mettere delle toppe alle falle che man mano si susseguono.

Gli Stati Uniti non hanno più un cent in cassa, a Draghi restano pochi spiccioli, il Giappone è alla canna del gas ed in Medio Oriente sta succedendo un casino infernale, ci sono i motivi per cui le Borse possono andar bene?

Naturalmente, però, non possiamo lasciarci prendere dallo sconforto, tutti i problemi hanno una soluzione (o quasi), quindi non ci resta che trovarla.

Essere stati prudenti, come più volte consigliato nelle settimane e nei mesi scorsi, avrebbe reso meno drammatico questo crollo dei mercati, ma ora occorre cercare di capire fin dove potranno scendere le Borse.

Perché senza dubbio un rimbalzo lo vedremo, ma bisogna fare valutazioni diverse in ottica di breve oppure di lungo periodo. Limitando per ora l'orizzonte temporale occorre attendere la stabilizzazione del prezzo del petrolio per trovare una base dalla quale ripartire.

Se invece allunghiamo l'orizzonte temporale è chiaro che sarà fondamentale la stabilizzazione di una zona del mondo come il Medio Oriente e la "riorganizzazione" delle attività produttive che si renderà necessaria visto il continuo progresso tecnologico e la rivoluzione internet.

Nel frattempo?

Ripeto, operare sui mercati ... sempre! Eventualmente con operazioni di carattere ribassista, che possono limitare i rischi e fungere da "copertura". Quando piove bisogna aprire l'ombrello, altrimenti ci si bagna.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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