Quotidiano | Categorie: Immigrazione, Diritti umani

La bici e i calzini di Samuel, da Scarp de' tenis

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 17 Agosto 2010 alle 10:29 | 0 commenti

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Delle storie raccolte da studentesse dell'istituto professionale per i servizi socio-sanitari "Remondini" di Bassano del Grappa, che si preparano a diventare educatrici e operatrici di comunità, grazie a Scarp de' Tenis, mensile della strada, e Cristina Salviati pubblichiamo oggi la prima, di Vanessa Baron

Ho avuto l'occasione di intervistare un giovane che si guadagna da vivere come ambulante ('quando gli ambulanti eravamo noi', nella foto d'archivio anni 50, n.d.r.): Samuel parla un italiano non troppo corretto, e ci aiutiamo con qualche parola di inglese.

«Vendo calzetti tutto il giorno, vado di casa in casa - attacca -, ma sono in cerca di un lavoro stabile: unica fortuna, quella di non avere figli, non sarebbero di certo orgogliosi di un padre che vive per strada...».
Samuel ha 30 anni ed è in Italia da cinque, viene dal Brasile dove ha studiato fino a laurearsi in lingue, è arrivato nel nostro paese sperando di trovare lavoro.
Copertina Scarp de' tenis di luglio«Ho cercato tanto, mi accontento di qualsiasi attività, anche precaria, ma che mi consenta di mangiare tutti i giorni e di dormire su un letto. Non sono mai stato una persona troppo esigente, ma la vita in strada è brutta».
Cade una lacrima dai suoi occhi, poi il giovane prosegue: «Quello che guadagno, anche se è poco, lo mando a mia madre, è in Brasile ed è ammalata. Faccio a meno di mangiare, ma voglio vedere ancora una volta i suoi occhi, e mi impongo di risparmiare anche sugli spiccioli».
La vita per strada fa paura anche a un giovane come lui, quando vede l'inquietudine e il disprezzo nelle persone che incontra. L'inverno poi è tanto freddo: «Per il gelo - continua Samuel - ti si chiude lo stomaco e cominci a vomitare. Quando stai finalmente meglio, tutto quello che resta è un paio di calzini da vendere, e una bicicletta per spostarsi...».
di Vanessa Baron


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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