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AFV Beltrame Vicenza, più forza ad acciai speciali ed ipotesi anche per S. G. Valdarno

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 30 Settembre 2014 alle 09:27 | 0 commenti

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Più volte abbiamo scritto del gruppo AFV Beltrame e una ci sta particolarmente a cuore: quella in cui cercammo di far conoscere, senza ostracismi da parte dell'azienda lo diciamo volentieri, la situazione "difficile" dei lavoratori dello stabilimento di S. Giovanni Valdarno, che addirittura arrivarono a utilizzare il nostro mezzo come cassa di risonanza, poi positiva, del loro appello con una pagina "pubblicitaria" con al centro un operaio che in mutande guarda lo stabilimento vuoto.

La pagina su VicenzaPiù dei lavoratori dello stabilimento Beltrame a S. G. Valdarno Oggi leggiamo su Il Sole 24 Ore, e ve lo proponiamo di seguito, un articolo di Matteo Meneghello che illustra come il gruppo vicentino stia cercando «un nuovo equilibrio tra le nicchie e il core business di travi e laminati mercantili» e stia elaborando «nuove ipotesi» per San Didero in Val di Susa e proprio per San Giovanni Valdarno

Il direttore

 

 

Di Matteo Meneghello*
Migliorare l'offerta produttiva, allargando la gamma e rafforzando alcune nicchie di mercato negli acciai speciali. Contemporaneamente, continuare ad implementare l'attuale piano industriale con rigore, valorizzando le mission dei singoli siti produttivi (compresi i poli italiani di San Didero e San Giovanni Valdarno, oggi interessati da piani sociali importanti).
Il neoamministratore delegato Riccardo Garrè (in passato ha ricoperto incarichi di vertice in Kme) si è insediato da poche settimane alla guida del gruppo Beltrame, realtà siderurgica vicentina da oltre 2 milioni di tonnellate di output annuali. I settori tradizionali ai quali è legata la produzione di Beltrame (soprattutto laminati mercantili e travi) sono in sofferenza da alcuni anni. Per questo motivo la ricerca di efficienza sta diventando ormai un dogma imprescindibile per potere restare sul mercato. «I margini commerciali sono in sofferenza - spiega Garrè -, ma riusciremo a chiudere il 2014 in sensibile miglioramento e con volumi in linea con l'anno scorso, grazie ai nostri sforzi di flessibilità e di ricerca di competitività. Abbiamo comunque spazi di manovra per un'ulteriore ottimizzazione». La conferma degli obiettivi del piano industriale 2013-17 del gruppo presieduto da Antonio Beltrame è stata, per ammissione dello stesso ad, una delle scelte alla base della rinegoziazione del debito di circa 300 milioni con il pool di banche creditrici, la cui scadenza è stata rimodulata nel medio periodo. Ora, però, occorre una spinta in più anche sul piano dell'offerta. «La nostra polivalenza ed interdisciplinarietà possono costituire un vantaggio competitivo» spiega Garrè. Il gruppo (circa 2.400 dipendenti, 1,1 miliardi i ricavi l'anno scorso) ha una buona copertura a livello europeo (possiede un'acciaieria in Francia, impianti in Svizzera e in Romania, oltre all'acciaieria di Vicenza) e per questo motivo Beltrame, nell'opinione del dirigente «deve cercare una maggiore integrazione in un contesto multinazionale». Un ruolo importante, nel futuro, potrebbe averlo il sito rumeno, dove il gruppo produce già barre in acciaio speciale per l'industria meccanica. «Rispetto al nostro core business - spiega Garrè - l'incidenza sui volumi è minima, ma c'è spazio per crescere: il business dei prodotti speciali può e deve contribuire al raggiungimento di un equilibrio con le commodities». L'ad punta in generale su un incremento dei volumi: nei laminati mercantili, in particolare, il gruppo lavora per «completare la disponibilità della gamma». In quest'ottica l'ad sta valutando un possibile ruolo dei due siti italiani di San Didero e San Giovanni Valdarno, entrambi in fase di ristrutturazione con l'utilizzo di Cassa integrazione fino al 2015. «Ci stiamo lavorando, ci sono delle nicchie da individuare - spiega -. Non ci sono pregiudizi, ma le tempistiche di eventuali rifocalizzazioni devono coincidere con le esigenze del piano industriale. Ci confronteremo con le parti sociali».

* Il Sole 24 Ore


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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