Ius Tommy
Lunedi 11 Novembre 2013 alle 23:25 | 0 commenti
È proprio vero che alcuni quotidiani di Vicenza non sanno più cosa scrivere. Basta un giovane fenomeno del rugby che nella casella “luogo di nascita†sulla sua carta d’identità presenta la scritta Vicenza e compaiono paginone piene d’inchiostro. Peccato che Tommaso Allan, l’altro nascente in questione, l’abbia vista solo con il binocolo la città berica, visto che quasi da subito si è trasferito a Padova, per poi attraversare il canale della Manica all’età di sette anni e raggiungere la Scozia.
Dopo aver iniziato a giocare nella gloriosa società di rugby del Petrarca Padova seguendo gli impegni sportivi della madre, lei sì vicentina ma giocatrice di rugby tra le fila delle “perle nere†patavine, il “nostro†Tommy si è trasferito in Scozia, accompagnato dal padre scozzese anche lui ex giocatore di rugby.
Negli ultimi giorni, però, Allan è salito agli onori delle cronache soprattutto per le proteste della Scozia, sentitasi defraudata visto che, dopo averlo formato nelle proprie nazionali giovanili, se l’è visto “scippare†dalla Federazione Italiana Rugby, realtà sempre più in espansione per numero di spettatori al torneo 6 Nazioni e abbondanti introiti di sponsor.
Chissà a cosa sarà dovuta questa improvvisa folgorazione del ragazzo davanti all’altare della Patria italiana? E chissà cosa ne pensano le migliaia di giovani figli di immigrati, in tempi di dibattito sullo Ius Soli? Ragazzi e ragazze che hanno fatto le scuole in Italia, sono cresciuti nelle squadre giovanili sportive italiane e probabilmente si sentono più “azzurri†di qualche acerrimo fautore della Padania. Chissà cosa pensano nell’estenuante attesa che trascorrano quei diciotto lunghi anni, necessari per poter rappresentare la nazionale azzurra dell’Italia?
Alcuni quotidiani berici potranno pure sprizzare gioia sulle loro pagine per un ragazzo più scozzese che italiano (di Vicenza o Padova, poco importa) sceso in campo per la Nazionale Italiana.
Ma quei giovani figli di immigrati hanno tutto il diritto di incazzarsi e di strappare quelle pagine di giornale.
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