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Vicentini e americani in Viale della Pace

Di Tiziano Zarantonello Giovedi 17 Luglio 2014 alle 19:00 | 0 commenti

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Il crimine è di quelli più infami: stupro su di una ragazza incinta. Lei è rumena, 24 anni e da sei mesi alle prese con una gravidanza. Ci sono due indagati, sono militari americani di stanza a Vicenza e in questo momento possono muoversi sia all'interno che all'esterno della caserma Ederle. Anche se le autorità italiane ne chiedessero l'arresto, l'Ufficio legale statunitense potrebbe comunque opporsi e chiedere che gli accusati vengano giudicati da una corte statunitense.

I vicentini che abitano attorno alla caserma dicono di non aver avuto mai alcun problema con gli americani, “certo può capitare che alzino un po' il gomito, ma questo succede anche con molti italiani”. 

Un esempio chiaro lo fornisce l'addetto alle vendite di Ello Militaria, negozio di sartoria militare davanti alla base, rapporti ottimi sia con i soldati semplici che con gli ufficiali. “Semmai ci vogliono regole più chiare” dice, “perché se un carabiniere commette un crimine in un ambito che non attiene alle sue funzioni, è giusto che venga giudicato secondo la legge ordinaria”. Ed effettivamente è proprio questo il punto critico nel gioco di giurisdizioni a cui si assiste ogni volta che un militare americano commette un crimine. Nella quasi totalità dei casi vengono giudicati secondo le leggi americane nonostante i reati in questione non abbiano nulla a che fare con l'ambito militare.

C'è poi chi, come il proprietario di una tabaccheria in Viale della Pace, è d'accordo con questo sistema “Non c'è da preoccuparsi, le loro norme sono molto più rigide delle nostre e infatti vengono puniti duramente”.

Qui sono molti gli esercizi commerciali la cui clientela è costituita in buona parte da militari statunitensi, la convivenza si può dire ottima. Una soldatessa afroamericana, che preferisce rimanere anonima, ammette sì, che anche tra le loro fila si nascondono i mostri, ma che una volta scoperti vengono ben presto allontanati. “Certo, fossero stati rumeni o magrebini”, riflette una signora appena uscita dal panificio “avrebbero già organizzato una fiaccolata”.  


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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