Irene Rui: i sinti, i rom e Franca Equizi
Lunedi 14 Novembre 2011 alle 20:39 | 0 commenti
Gentile Direttore, ho letto con interesse l'articolo di Franca Equizi pubblicato sull'ultimo numero del quindicinale VicenzaPiù. Nello scritto ci sono alcune inesattezze che cercherò di chiarire.
Primo: Gli Halilovich, innanzitutto, non hanno mai costruito baracche nel loro campo (almeno io non ne ho viste, a meno che non lo abbiano fatto recentemente), bensì hanno vissuto nei camper. Vi era in effetti un intento di edificare una o più casette in mattoni, o legno, di tutto rispetto, ma al momento di avviare le pratiche, si sono trovati di fronte al fatto che avevano acquistato un terreno in zona agricola (foto d'archivio).
O meglio, chi gli ha venduto il terreno aveva comunicato loro che vi potevano costruire e, visto che era in atto il condono edilizio, si poteva poi procedere con la sanatoria. Questa è gente semplice che ci è caduta come polli nella bufala messa in atto da immobiliaristi e professionisti disonesti che si approfittano dell'ignoranza del cliente. Sono in effetti poi incorsi in abuso, poiché per il Testo Unico sull'Edilizia - D.P.R. - 380/01, una roulotte o un camper ad uso stanziale in un terreno agricolo, e non, costituisce costruzione.
Secondo: gli altri campi pubblici sono abusivi? E' vero che sono in aree golenali e di rispetto stradale, ma sono siti messi a disposizioni da trent'anni dall'Amministrazione Comunale e perciò non sono i sinti e i rom, che vi risiedono, gli abusivi, casomai l'Amministrazione Comunale, ma probabilmente ci sono delle deroghe.
Terzo: negli anni precedenti sono stati riparati i bagni con i soldi del Comune di Vicenza? Forse qualcosa è stato fatto, lo testimoniano le opere di fognatura fatte in contropendenza (!) - tanto che quando piove l'acqua spurga dai pozzetti - le tubazioni che attraversano il campo e i pozzetti non chiusi a cielo aperto, pericolo per i ragazzini e anche per gli adulti. Effettivamente la famiglia rom ha avuto più volte l'intervento di riparazione del bagno e non solo. Quando i sinti da anni chiedono di essere spostati, o che il campo sia messo in sicurezza igienico sanitaria, ma anche alluvionale, e da rischio di incendio, non lo fanno a vanvera, ma perché sono coscienti che l'area è fatiscente, che sono stati parcheggiati in quell'area e per alcuni versi dimenticati.
Quarto: si sono pagate le bollette di utenze domestiche? In alcuni casi corrisponde a vero, poiché per le famiglie in stato di bisogno, in applicazione di leggi nazionali in campo sociale, e per Costituzione, l'Amministrazione Comunale e lo Stato, accertata la veridicità del bisogno in base a strumenti quali dichiarazione dei redditi e ISEE, dovrebbero contribuire al sostentamento della famiglia.
Quinto: auto di lusso? Non ho mai visto Ferrari, Mercedes o Suv, ma vecchie Uno, Punto, Y10. Non so se queste si possono considerare auto di lusso!
Sesto: chi delinque mi risulta sia stato allontanato dal campo, con eccezione di madri di famiglia, ma penso che questo sia umano, o dobbiamo dividere le famiglie e allontanare i bambini dalle loro madri?
Settimo: i bambini non vanno a scuola? Non mi risulta neppure questo, poiché tutti frequentano, pur con difficoltà , gli istituti scolastici pubblici, anche chi è certificato per gravi inabilità , e alcuni hanno conseguito il diploma di qualifica superiore. Sia i sinti, sia i rom, portano i loro figli a scuola, anche perché questo è uno degli elementi indispensabili per integrarsi nella nostra società .
Chiedo di smetterla con i luoghi comuni e di frequentare questa gente prima di parlare a vanvera.
Irene Rui
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