Ipab, Rucco: il commissariamento non nasce da presunti buchi di bilancio ma da incapacità del CdA
Lunedi 31 Marzo 2014 alle 15:55 | 0 commenti
Francesco Rucco, consigliere comunale lista Dal Lago - Il Pd vicentino, cerca di gettare fumo sull'IPAB di Vicenza, difendendo l'exPresidente Rolando ed il CDA nominati da Variati, che la Regione ha cacciato dall'IPAB attraverso il commissariamento.
Vorrei ricordare che dopo una lunga attività ispettiva basata su segnalazioni effettuate dai alcuni colleghi Consiglieri Comunali, la Regione Veneto decideva lo scioglimento del CDA Rolando perché " emerge non solo uno stato di grave problematicità e irregolarità , gestionale e amministrativa, in cui versa l'Ipab, ma altresì una grave e prolungata violazione della legge 17 luglio 1890, n. 6972 nonché i corrispettivi Regolamenti Amministrativo e di Contabilità di cui al Regio Decreto del 5 Febbraio 1891, n. 99, che appaiono pregiudizievoli sia per la vita dell'ente sia per il perseguimento dei suoi scopi istituzionali di natura pubblica".
Il CDA Rolando e il Comune hanno ricorso avverso questa decisione sostenendo la natura politica dell'azione regionale, accusando l'Assessore Sernagiotto e l'ex Presidente e consigliere Comunale Meridio di "volere il male degli anziani della città e dell'IPAB".
Oggi il TAR fa giustizia di queste affermazioni e confermando la decisione regionale di commissariamento traccia da un lato un giudizio chiarissimo, sulle incapacità del CDA Rolando di amministrare l'ente e dall'altro come l'accordo di programma voluto da Variati danneggiasse l'IPAB.
Infatti i giudici del TAR hanno ritenuto di porre "all'attenzione del Collegio anzitutto una chiara lettura del cosiddetto Accordo di programma, della sua valenza ed efficacia, contestandosene da una parte la conclusione...."
Le ragioni che hanno portato il commissariamento sono ritenute dal TAR legittime "Le quali possono essere compendiate in una approssimazione nell'inventario patrimoniale di terreni e fabbricati, bensì esistente, ma non credibile, alla luce di previsioni del tutto teoriche, che trovano smentita, poi, proprio nella relazione del tecnico incaricato"...
"Ancora rileva quanto affermato dall'esperto che ha coadiuvato il servizio ispettivo regionale che a pagina 17 della relazione ispettiva affermava come le entrate di gestione non risultano in grado di coprire le spese di gestione e il quasi pareggio è ottenuto solo con le rendite patrimoniali.
Risulta dunque giustificato che, a fronte di un consiglio di amministrazione che si dichiara pronto a vendere il proprio patrimonio, senza che l'ammontare dello stesso sia chiaramente individuato, l'amministrazione regionale si ponga il dubbio se disporre la misura del commissariamento."
La discrasia di valutazioni ha suscitato le perplessità dell'Amministrazione regionale in ordine alla buona conoscenza della situazione economico patrimoniale dell'Ipab da parte dei suoi amministratori. (...)
In definitiva la approfondita istruttoria effettuata all'amministrazione regionale, proseguono i giudici, "che ha consentito all'IPAB una interlocuzione costante e continua su tutti i punti via via evidenziati oggetto delle menzionate criticità ha evidenziato una non chiarezza, e non univocità di dati assolutamente indispensabili per la valutazione della reale consistenza del patrimonio dell'ente nonché delle relative poste di bilancio, tali per cui il rimedio estremo dello scioglimento del consiglio di amministrazione, evidentemente ritenuto incapace di risolvere ex se le problematiche emerse, può essere ritenuto congruo e conducente alla realizzazione dello scopo, come con una valutazione ex post pare emergere dalle prime valutazioni condotte dal commissario regionale nominato."
In conclusione il commissariamento non nasce da presunti buchi di bilancio odierni o passati sui quali potremmo discutere dimostrando dati alla mano come le affermazioni del PD siano inesatte (ricordiamo peraltro che il PD (ex DS) ha gestito l'IPAB sino al 2003) bensì dalla incapacità del CDA Rolando di risolvere le problematicità emerse all'IPAB.
Dall'altro emerge come il centro destra abbia da sempre difeso la natura ed il valore pubblico dell' l'IPAB, mentre prendiamo atto che da tempo l'amministrazione Variati persegue logiche di privatizzazione dell'IPAB privandolo di servizi e trasferendoli ai privati o cooperative, sulla pelle dei dipendenti e degli anziani.
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