Io virago combatto i poteri forti
Mercoledi 28 Novembre 2012 alle 09:18 | 0 commenti
C'è a Vicenza chi virilmente blatera contro i gay e poi c'è chi, di più che presumibile genere maschile, ama firmarsi su Nuova Vicenza, con nome di donna, tale Elena Derossi, quando c'è da prendere di mira i "poteri forti" o il loro, presunti, vicini di casa: può così dire, il fellone, di combatterli, ma, oddio, mai si sappia chi è il combattente. Alla ... vicentina. A meno che non sia una virago (nella foto: LaKèrla, virago grafica).
Non è tra le mie autrici preferite, l'Elena di ... Vicenza, per cui non la leggo quasi mai. La colpa è mia, le e gli chiedo scusa, ma mi tocca spendere il mio tempo di lettura per gli articoli, rigorosamente firmati, dei miei collaboratori e rileggere i miei (dopo l'istintivo impeto con cui pigio i tasti del mio computer) quando pubblichiamo inchieste e denunce circostanziate, non messaggi subliminali. Sapete, a Vicenza c'è la moda delle "querele contro le querelle". E io leggo prima di pubblicare, prima di dover firmare costosi incarichi al nostro legale perchè "vinca" contro le querele faziose.
Oggi, però, un l'articolo mi è stato segnalato da un lettore insonne che mi ha chiesto di decifrarlo prima di farmi la, sua, domanda chiave, contando sul fatto che "un direttore non può non sapere" tutto: «Elena, con rispetto parlando, è una gran fica?".
Se per Leonardo Sciascia erano cinque le categoria dell'umanità (gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà ), a voi, in questo caso, decidere in quale di quella porre l'autore (non mi viene "autrice", grammaticalmente corretto, vista la firma, ma ormonicamennte inadatto, vista la sintassi ben nota della sua penna virile). Non certo per quello che dice, che potrebbe essere condivisibile o meno («È la stampa, bellezza. E tu non ci puoi fare un bel niente»), ma perché non ha il coraggio di firmarsi. Col suo nome vero. Da uomo.
P.S. Elena, se ci sei, batti un colpo ... di tasto e mandami la tua foto per il nostro lettore nottambulo. Ma non (con rispetto parlando) pigliainculo.
P.s. 1 Per vezzo firmiamo anche noi con uno pseudonimo, maschile, di cui risponde il direttore: «il nostro mica è Sallusti, proprio no!. E, quindi, non può non sapere chi è l'autore, masculo». E, poi, ci ha detto il nostro, povero, direttore: «se si usa così nei piani para-alti dell'editoria, forse è meglio emularli».
P.s. 2 questo, molto personale, a firma del nostro direttore Giovanni Coviello ad Alessio mannino, direttore di Nuova Vicenza:
Caro giovane collega, ti conosco bene, sei in gamba e hai sempre aspirato alla libertà di stampa che anche tu mi hai insegnato ad amare quando scrivevi per me. Vai, incontriamoci, risolviamo le "dispute" (anche quelle economiche con una vecchia società , lo vedi che è bello chiamare le cose col loro nome) e lavoriamo insieme, di nuovo. Io, dopo lo svantaggio economico, ho il vantaggio professioanle di essere editore di me stesso, un minuscolo Eugenio Scalfari di provincia...
O lavoriamo accanto, in due mezzi distinti ma che, in sana competizione fra di loro ma dura con chi ha obiettivi diversi, provino a dare, ancora di più che da soli, ai propri lettori quello che vogliono: trasparenza contro chi non è trasparente! Grazie, se puoi e se vuoi. Io sono quì ma vengo anche da te. Così, magari, mi presenti ... Elena. Un saluto col sorriso, credimi.
Giovanni Coviello
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