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Invettiva di Massimo Rossato contro la chiusura dell'aeroporto di Vicenza

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 14 Febbraio 2013 alle 11:44 | 1 commenti

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Riceviamo da Massimo Rossato, presidente Aero Club di Vicenza, e pubblichiamo

Volevo se mi è concesso ringraziare per la chiusura dell' aeroporto di Vicenza, la struttura di cui ero come molti altri affezionato, chi più e chi meno, ma per lo meno a cui nessuno sicuramente aveva mai dato fastidio finché c' era. Non voglio intervenire con posizioni politiche, sparare contro nessuno e per questo colpevolizzare, la lista poi sarebbe lunga, le cose promesse molte e l'abbandono alla fine per noi il più totale, ma penso di poter fare un libro relativo a questo.

La mia qui dove chi legge ha nel DNA il volo è una semplice libertà di pensiero e il mio pensiero è una lettera di ringraziamento.
Qualcuno non si dimenticherà di certo le giornate di volo in cui le famiglie, i bambini e tutte le persone venivano in aeroporto e potevano partecipare come in una giostra al meraviglioso panorama offerto dall' alto di Vicenza, una cartolina considerata patrimonio mondiale dell' Unesco che qualcuno (forse) si è dimenticato.
Grazie a tutti quelli che hanno partecipato volontariamente alla perdita di una struttura che esisteva dai primi decenni dello scorso secolo e che qualcuno ci ha lasciato con sacrificio e lavoro.
Grazie a quelli che sentendone parlare non hanno ascoltato o non si sono espressi in opinioni e ci hanno voluto mettere una pietra sopra.
Grazie a chi fin dall'inizio voleva ciò ma l'ha sempre negato.
Un grazie anche a quanti fino al giorno prima della fine del volo a Vicenza diceva di non preoccuparsi.
Tutto il mondo, perfino a Kilabamba (Perù) non perché da meno, stanno realizzando un aeroporto e noi avendolo già abbiamo preferito distruggerlo.
Non è solo avendo una pista di 4 chilometri che si ha lo scopo che funzioni da aeroporto, ma ricordiamoci che una pista di un aero club come a l' Aquila ha potuto ospitare i mezzi di pronto intervento in caso di calamità, mi sembra ahimè con l' alluvione a Vicenza una delle poche zone che si sono salvate è stata proprio quella del pezzo risparmiato dell' ex aeroporto che se aveva la pista in funzione in caso poteva garantire un ulteriore supporto per spazio e velocità per i mezzi d' intervento.
Ormai 100.000 volte s' è detto che si poteva servire l' Aviazione Generale cioè tutto quello che non è voli di linea, comprendendo voli sanitari come spesso magari nessuno sa si ripiegavano su Vicenza sia per la nostra ed altre città limitrofi, scuole di volo si perché per pilotare aerei anche grandi mi sembra si deva sempre imparare con quelli più piccoli, officine aeronautiche uniche nel suo genere che magari davano lustro alla città, voli per veloci collegamenti con altre città europee e voli per chi spinto dalla passione o dal provare l' esperienza decideva di sorvolare la città del Palladio per ammirarla da un' altra angolatura che lasciatemi aggiungere è veramente straordinaria.
E magari tutto questo collegato a qualche posto di lavoro e opportunità in più che anche a Vicenza mi sembra oggi scarseggi.
È ormai vecchio ma sempre vero il detto che 1000 (mille) metri di pista portano in tutto il mondo.
Vicenza aveva 1600 metri, una delle prime piste asfaltate e la prima illuminata per il volo notturno in Italia che dal 1930 funzionava.
La comodità di averlo appena alle porte della città e con caratteristiche che alcuni esperti aeroportuali definivano unici per spazi e sentieri di rispetto senza ostacoli in un paesaggio magnifico e comodo essendo al centro del Veneto.
La funzionalità sarebbe stata molta, altri precedentemente ne hanno scritto e parlato, alcuni anche proposto di gestirlo com'era o sviluppandolo autonomamente.
Dimenticavo addirittura alcune società non vicentine si erano fatte avanti, forse allora mi sa proprio che era una cosa interessante tenerla se faceva gola a diversi poterci operare.
Se qualcuno pensa al verde, con l'aeroporto funzionante c'era, ora mi sembra si sia molto ridotto ma è sempre una libera opinione.
Se mi venisse posta la domanda se si poteva salvare, beh, sempre secondo il mio semplice pensiero risponderei: "avendo voluto Si".
Abbiamo perso l' Aeroporto e tutte le nostre strutture subendo come Aero Club molte spese per il trasferimento e danni per la diminuzione dell'attività senza nessuna comunicazione preventiva o risarcimento neanche morale.
Per fortuna qualcuno tempo prima aveva pensato di realizzare l'Aeroporto di Thiene dove ora svolgiamo la nostra attività più motivati che mai.
Qualcuno mi chiede: "perché fare il presidente di un Aero Club che rischiava di chiudere?" 
Per Passione, come Missione, per Dispetto per l'abbandono totale e per le molte promesse non mantenute come sempre, ma soprattutto per i soci dell'Aero Club di Vicenza che come una grande famiglia con fiducia e collaborazione hanno supportato e sopportato tutte le difficoltà. Grazie Soci


Commenti

Beppino Mattiello
Inviato Giovedi 14 Febbraio 2013 alle 13:56

Sono pienamente d'accordo con Massimo! Gli Americani avrebbero potuto costruire la loro base in ben due altri siti: ad est di via Moro ed a sud di via Zamenhof vicino al loro villaggio e vicino al casello autostradale. E noi, come dice Massimo, oltre alla pista di atterraggio avremmo potuto godere di un parco ormai secolare all'ombra di meravigliose magnolie distrutte per far posto a quella indecente colata di cemento. E, importante, avremo ancora quella pista di atterraggio che non disturbava nessuno, anzi, era un investimento per la città per le sacrosante ragioni che ben ha descritto Massimo. Spero che a qualcuno fischino le orecchie e si domandi il perché della sua stupidità!
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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