Internati "vicentini"
Lunedi 30 Gennaio 2012 alle 22:54 | 0 commenti
Vicenza, città strategica nel quadro dell'internamento fascista. Lo dice la storia, e lo ha ricordato oggi al liceo quadri di Vicenza un convegno sulla scia delle celebrazioni per la giornata della memoria, dal titolo "I campi del duce e l'internamento degli ebrei nella provincia di Vicenza". I documenti parlano di un territorio, il nostro, dove prima dell'8 settembre furono dirottati oltre 600 ebrei dalla jugolsavia e dalla germania, confinati nelle nostre città e nei nostri paesi, liberi di girare nel solo comune di assegnazione e sottoposti soltanto all'obbligo di firma dal podestà .
Un sistema che al regime comportava un notevole risparmio: ad ogni internato infatti veniva riconoscito soltanto un sostegno mensile di 5-10 lire (quando un affitto medio al mese costava attorno alle 50lire), per il resto ognuno di loro era costretto a bastare a sé stesso, magari barattando i pochi averi rimasti con qualcosa da mangiare. L'internamento libero fu inizialmente condizione privilegiata del per gli ebrei d'Italia destinati al nord del paese, rispetto a quelli rinchiusi nei campi di concentramento del sud, ma soltanto prima della liberazione, che per qualche tempo lascerà il settentrione ancora in mano al controllo dell'asse. Diverse sono comunque le testimonianze del grande sostegno da parte della popolazione del luogo, che ha aiutato molti a scappare, favorendone l'ottenimento di documenti falsi.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.