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Insolvenza BPVi, Il Mattino: perizia affidata al super professore Bruno Inzitari

Di Rassegna Stampa Martedi 15 Maggio 2018 alle 10:38 | 0 commenti

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«Materia complessa». La scelta della perizia rappresenta una svolta e costituisce un precedente in una fase in cui anche i giudici trevigiani stanno per decidere su Veneto Banca. Il ricorso al Ctu per l'accertamento dello stato di insolvenza è spiegato nel decreto con «la complessità del medesimo che richiede indagine tecnica. La parola decisiva sullo stato di insolvenza di Bpvi la darà un avvocato e docente universitario milanese, il professor Bruno Inzitari. Lo ha stabilito il tribunale di Vicenza con decreto firmato dal giudice Giuseppe Limitone (notificato ieri alle parti) che ha disposto una consulenza tecnica d'ufficio (Ctu) per accertare la situazione dell'istituto alla data del 25 giugno 2017, quando il governo ne decise la messa in liquidazione insieme a Veneto Banca. 

Il conferimento dell'incarico avverrà nell'udienza fissata per la prossima settimana e le parti, precisa il tribunale berico, potranno nel frattempo depositare memorie utili a integrare il quesito sul quale lavorerà poi il perito. Nel provvedimento vengono invitati Banca d'Italia, l'ex Cda e i commissari liquidatori a presentare proprie memorie con riferimento all'istanza della Procura vicentina che, appunto, ha chiesto venga dichiarato lo stato di insolvenza dell'ex Popolare. Richiesta analoga era stata avanzata precedentemente da un gruppo di risparmiatori che però il tribunale ha ora estromesso ritenendoli non legittimisti.
Il giudice richiama la sentenza della Cassazione 20186 dell'agosto 2017 che indica i presupposti per la sua dichiarazione citando il «venir meno delle condizioni di liquidità e di credito necessarie per l'espletamento della specifica attività imprenditoriale». La peculiarità dell'attività bancaria, rileva la Suprema Corte, fa sì che assuma particolare rilevanza indiziaria sul grado di irreversibilità della crisi, il deficit patrimoniale «che si connota come dato centrale rispetto sia agli inadempimenti che all'eventuale illiquidità». La verifica della sussistenza dell'insolvenza è stata dunque assegnata a un tecnico di alto profilo. Bruno Inzitari è un avvocato e professore universitario di diritto alla Bicocca che lo scorso marzo alla Borsa di Milano ha ricevuto il premio Loy riservato alle eccellenze nell'ambito bancario. È stato alla guida di istituti di credito in crisi: ha seguito l'amministrazione straordinaria della Banca di Ferrara ed è stato commissario straordinario di Banca Marche.
L'incarico al professor Inzitari verrà formalmente assegnato nell'udienza del 24 maggio in tribunale a Vicenza. Il tribunale ha chiesto a Banca d'Italia di produrre un proprio parere in merito all'istanza della Procura. Ha altresì espressamente invitato i liquidatori e l'ex Cda (Gianni Mion, Salvatore Bragantini, Fabrizio Viola, Nicolò Abriani, Luigi Arturo Bianchi, Carlo Carraro, Rosa Cipriotti, Massimo Ferrari e Alessandro Pansa) a essere presenti in udienza o a presentare uno scritto per esprimersi a loro volta sull'esistenza o meno dello stato di insolvenza.
Chi invece non potrà partecipare al processo sono quelli che per primi avevano chiesto la dichiarazione dello stato di insolvenza sia al tribunale di Vicenza che a quello di Treviso per Veneto Banca: i risparmiatori. Un gruppo di ex soci guidati dagli avvocati Luigi Fadalti e Andrea Arman ha aperto infatti il "filone"che potrebbe avere ripercussioni decisive: in caso di dichiarazione di fallimento, la Procura potrà indagare per bancarotta e salvare il processo dal rischio prescrizione. Il collegio presieduto dal giudice Limitone ne ha stabilito però l'estromissione in quanto «soggetti non legittimati». Questa anche la linea di Treviso. 

da Il Mattino di Padova


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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