Insegnanti riempiono la sala dei Chiostri di Santa Corona a Vicenza: “concorso-farsa, supplentite è più viva che mai”
Sabato 12 Marzo 2016 alle 18:47 | 0 commenti
Ai Chiostri di Santa Corona a Vicenza oggi pomeriggio 12 marzo la sala era esaurita dagli insegnati per il convegno/assemblea organizzato da Mida Precari e Adida (Associazione docenti invisibili da abilitare). I docenti si sono ritrovati per confrontarsi nuovamente con il mondo della politica e decidere insieme cosa fare. I punti discussi hanno riguardato la promozione di una fase transitoria post concorso per i docenti della II fascia d’Istituto, chiarimenti sulle condizioni dei docenti diplomati magistrali e futuro dei docenti della III fascia d’Istituto.
Particolare attenzione è stata data ai diplomati magistrale: erano presenti per fornire chiarimenti sulle condizioni dei diplomati magistrale gli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia.
A discuterne erano presenti, inoltre, insieme a Rosa Sigillò, coordinatrice nazionale MIDA PRECARI, e Valeria Bruccola, Coordinatore Nazionale Adida, il segretario provinciale PSI-Vicenza Luca Fantò, Maria Teresa Di Riso, responsabile scuola di SEL, Mario Pittoni, responsabile scuola Lega Nord, l’onorevole Fabio Rampelli (FdI), i senatori Gian Marco Centinaio (Lega), Enza Blundo (M5S).
“Il concorso-farsa – sostengono gli organizzatori - “selezionerà †secondo criteri ancora tutti da chiarire 63.000 docenti già ampiamente selezionati dai corsi abilitanti, escludendo di fatto tante eccellenze; alcuni diplomati magistrali sono stati assunti a tempo indeterminato grazie alle sentenze favorevoli del CdS, gli altri sono ancora in attesa; colleghi di III fascia attendono nuovi TFA e PAS per poter essere ammessi ai futuri concorsi. Il precariato non è affatto finito, la supplentite è più viva che mai e l’a.s. 2016/2017 si preannuncia più caotico e problematico di questo. La soluzione c’è, siamo noiâ€.
“Sono tantissimi – spiega invece Fantò – e solo una minima parte i precari della scuola che, nonostante lavorino da anni nelle aule della scuola pubblica statale, dopo il concorso potranno essere assunti con un contratto a tempo indeterminato. Dopo le assunzioni dei primi 60.000 rimangono fuori ancora 150.000 di cui molti con abilitazione. È il risultato di vent'anni di assurde politiche governative che da destra e da sinistra hanno cercato di mettere la scuola al servizio dell'impresa, del lavoro. Quando invece la scuola è molto di piùâ€.
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