Inquinamento dell'aria a Vicenza: situazione insostenibile, servono azioni strutturali a largo raggio e a lungo termine
Sabato 4 Febbraio 2017 alle 15:08 | 1 commenti
Continua ad essere grave, come scrive il circolo Legambiente Vicenza nella nota che pubblichiamo, la situazione dell'inquinamento dell'aria prodotto dal particolato fine PM10 anche a Vicenza, che si posiziona al 5° posto tra le città più inquinate del 2016 nel dossier di Legambiente "Mal'Aria 2017" . Nei giorni scorsi abbiamo superato per ben tre volte di seguito il livello critico 100 µg/m3 e non sono scattate ulteriori azioni emergenziali solo perché le condizioni meteorologiche previste ne avrebbero abbassato la concentrazione, che comunque non scende sotto il livello di sforamento dei 50µg/m3 permessi, ogni giorno, segnando così già 24 sforamenti dal 1° gennaio (sui 35 consentiti per l'intero anno). "Lo smog uccide" non è solo uno slogan: In Europa l'1% della mortalità infantile è attribuibile all'esposizione ad aria inquinata e negli ultimi 30 anni la prevalenza dell'asma fra i più piccoli è passata dal 3 al 10%.
Quindi oltre alle 10 proposte lanciate per cambiare aria (leggi il decalogo completo), Legambiente Veneto scrive al governatore Zaia (leggi il comunicato) chiedendo che siano intraprese subito azioni non solo emergenziali bensì azioni strutturali di breve e lungo termine per evitare che si creino queste situazioni allarmanti. Anche se il trend del PM10 è in diminuzione nel lungo periodo, la Regione Veneto in primis non può esulare dal preoccuparsi per la salute dei veneti oggi e gli sforamenti degli ultimi giorni ne sono una dimostrazione.
Legambiente chiede alla Regione Veneto di finanziare i controlli per verificare l'applicazione delle misure prese dagli enti locali, di dotarsi di una legislazione specifica per il controllo delle emissioni derivanti dagli impianti industriali e dotarsi di una rete informatica con i dati "in diretta" delle emissioni. Chiediamo che siano integrati gli incentivi statali per lo svecchiamento degli impianti di riscaldamento, degli impianti domestici a biomassa e delle vecchie caldaie a metano e gpl. Infine chiediamo il raddoppio delle risorse destinate al trasporto pubblico locale su ferro e gomma
Come Legambiente Vicenza chiediamo alla regione e all'amministrazione comunale di collaborare affinché si riesca a limitare l'ingresso nella città di Vicenza ai veicoli inquinanti attraverso un vero e proprio pedaggio urbano (chi inquina paga) sul modello dell'area C di Milano, utilizzando i ricavi per migliorare il trasporto pubblico e sviluppare ulteriormente la mobilità sostenibile.
Solo con queste iniziative strutturali si riuscirà davvero a risolvere il problema dei PM10.Accedi per inserire un commento
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