Infortuni per militari Usa "carburati", degrado per extracomunitari:quando tutti "imbriaghi"?
Domenica 16 Ottobre 2011 alle 23:14 | 0 commenti
"Un infortunio": così la stampa locale ha definito l'episodio in cui è stato coinvolto un militare americano l'altra notte in via Meschinelli. Dopo essersi ben ‘carburato', come si dice in Veneto (curioso che i giornali non riportino il tasso alcolico, quando basta farsi fermare dai Carabinieri dopo aver bevuto una birra per vederselo il giorno dopo sparato sui giornali), verso le due di mattina il giovane ha pensato bene di saltare un muretto, per vedere l'effetto che fa (foto d'archivio).
Ma dall'altra parte c'era il vuoto, e lui si è ‘smaltato' con la faccia sull'asfalto, tanto per continuare a parlar veneto. Fin qui, niente di strano. L'alcol fa fare cose bizzarre e io ho conosciuto uno della stessa età che una sera, rientrato a casa dopo aver fatto il pieno, cominciò a prendere a calci la porta che dava accesso alla zona notte bestemmiando come un turco e chiedendo "chi xelo quel mona che gha meso ‘na porta in mezo al coridòio'?". Più strana è, appunto, la definizione data dell'episodio. L'avete notato? Quelli degli americani sono sempre infortuni. Sia che si facciano male da soli, come il furbacchione di via Meschinelli, sia che scatenino qualche bella rissa da Far West in un bar, sia che combinino qualche bel casino con la macchina. E se ci va di mezzo qualche italiano, come spesso è successo, beh, sempre di un deplorevole incidente si tratta. Ma basta spostarsi in un'altra zona della città , e i metri di valutazione cambiano radicalmente. Se avete letto qualche volta le cronache sulle risse che abbastanza spesso ‘allietano' la zona tra via Torino e Piazzale Bologna, avrete visto che il linguaggio usato è di tutt'altro tenore. Alcolismo, delinquenza, degrado, città invivibile, teppismo, e chi più ne ha più ne metta. Niente da dire: vorrei vedere chi vorrebbe vivere in una situazione come quella. Quel che spiace, come sempre, è veder usare due pesi e due misure. Parliamoci chiaro. Un ubriaco è un ubriaco; un mona che spacca le bottiglie vuote sul marciapiede è un mona eccetera; un porco che piscia sulle porte è un porco eccetera. Sono tutti portatori di comportamenti antisociali che non solo vanno repressi, ma prima di tutto stigmatizzati duramente e pubblicamente. Ma sono tutti uguali. Niente parzialità , dunque, per cui saremo molto ma molto contenti quando sulla stampa (e nelle dichiarazioni dei politici), per riferire di episodi in cui siano coinvolti americani, vedremo usare gli stessi termini con cui si condannano i marocchini, i pachistani o i cinesi di Viale Milano, e ancor più se un giorno vedremo cortei e presidi della Giovane Italia, per esempio, anche davanti alla Ederle. Per non fare discriminazioni, gnanca fra imbriaghi.
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