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Indumenti usati, Caritas e Consorzio Prisma: altri utilizzano raccolta porta a porta...

Di Emma Grande Mercoledi 21 Gennaio 2015 alle 11:46 | 0 commenti

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La Caritas Vicentina eConsorzio Prisma precisano in una nota ufficiale la questione della raccolta di indumenti usati a Vicenza e provincia specificando che "Il Prisma effettua la raccolta solo ed esclusivamente nei comuni con i quali ha firmato convenzioni (o con le loro società municipalizzate deputate alla raccolta dei rifiuti solidi urbani), come previsto dalla normativa. Non ci sembra altrettanto da parte di altri soggetti che utilizzano il sistema di raccolta porta a porta o posizionano contenitori in luoghi non autorizzati dagli organi preposti".

Ecco il testo integrale della nota:

La raccolta stradale di indumenti usati, conferiti dai cittadini nelle campane gialle, è iniziata su iniziativa della Caritas Vicentina nel 1998. Nell’ottobre del 2004 la Caritas Vicentina, con apposita convenzione, ha ceduto l’incarico della raccolta di indumenti usati al Prisma Società Cooperativa Sociale Consortile il quale, da allora, ha tutta la titolarità giuridica, economica ed organizzativa  dell’attività nell’ambito del territorio diocesano, dall’organizzazione della raccolta e alla destinazione commerciale. Perciò Caritas, nella diocesi di Vicenza, è completamente estranea all’attività dal 2004.

Il Consorzio Prisma effettuata l’attività di raccolta di indumenti usati in 60 Comuni principalmente situati in provincia di Vicenza e si avvale di raccoglitori (campane) contraddistinte dal “ranocchio di PrismAmbiente”.

Il Prisma effettua la raccolta solo ed esclusivamente nei comuni con i quali ha firmato convenzioni (o con le loro società municipalizzate deputate alla raccolta dei rifiuti solidi urbani), come previsto dalla normativa. Non ci sembra altrettanto da parte di altri soggetti che utilizzano il sistema di raccolta porta a porta o posizionano contenitori in luoghi non autorizzati dagli organi preposti. E’ bene ricordare infatti che, benché in buono stato o nuovi, i vestiti consegnati alle campane devono essere trattati come da normativa vigente.

Le cooperative socie del Consorzio Prisma, attive nella raccolta indumenti sono: Elica di Longare, Insieme di Vicenza e Arzignano, Ferracina di Romano d’Ezzelino, Il cerchio di Valdagno e Primavera Nuova di Schio, tutte in possesso dei requisiti normativi per lo svolgimento di questa attività.

Nel 2013, a titolo di esempio, il Consorzio Prisma ha raccolto 1.100.000 chilogrammi di abiti usati, donati dai cittadini e restituiti al territorio sotto forma di posti di lavoro. La buona volontà dei cittadini che conferiscono gli abiti usati infatti permette al Consorzio Prisma di creare opportunità di lavoro: sono 24 le persone occupate nell’attività di raccolta, di queste 13 svantaggiate.

L’altro beneficio che ne deriva è di carattere ambientale: si riduce la quantità di rifiuto massimizzando il recupero. Ad esempio 1 chilogrammo di abiti usati raccolti riduce di 3,6 kg l’emissione di CO2, di 6.000 litri il consumo di acqua, di 0,3 kg l’uso di fertilizzanti, di 0,2 kg l’uso di pesticidi.

Scopo principale del Consorzio Prisma difatti è quello di costruire dei percorsi educativi e di accoglienza. Vengono realizzate proposte riabilitative individuali in collaborazione con i servizi sociali competenti al fine di un graduale reinserimento nel mondo del lavoro di persone svantaggiate o deboli.

Un particolare canale di vendita sono i negozi di abbigliamento usato e attualmente sono 4 in provincia di Vicenza i negozi delle cooperative sociali Prisma: 3 con marchio Girabito (gestiti dalla cooperativa Insieme), dei quali uno in via dalla Scola e uno in via Pecori Giraldi, entrambi a Vicenza, ed il terzo in via Olimpica ad Arzignano; e quindi un quarto negozio aperto a Romano d’ Ezzelino dalla cooperativa Bartolomeo Ferracina. Tutti offrono abiti usati selezionati a prezzi modici.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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