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Debito medio famiglie supera 19.000 euro: +131% da introduzione dell'euro nel 2002

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 14 Agosto 2011 alle 09:24 | 0 commenti

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Cgia di Mestre - Nell'ultimo anno il debito medio è aumentato di oltre 3.200 euro.

Bortolussi: "C'è il pericolo che la piaga dell'usura si diffonda sempre di più e non solo nel Mezzogiorno." Dall'introduzione dell'euro (anno 2002), la crescita dell'indebitamento medio delle famiglie italiane è stato del +131%.

I dati sono stati resi noti dalla CGIA di Mestre: al 31 dicembre 2010, l'indebitamento medio delle famiglie consumatrici italiane - causato dall'accensione di mutui per l'acquisto della casa, dai prestiti per l'acquisto di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili, etc. - ha raggiunto i 19.198 €.

Rispetto al dicembre 2009, l'indebitamento medio nazionale è cresciuto in termini assoluti di 3.268 €, segno che gli effetti della crisi si fanno sentire soprattutto sui bilanci delle famiglie italiane. A livello provinciale le difficoltà maggiori sono a carico delle famiglie residenti in Provincia di Roma (debito pari a 27.727 €), seguite da quelle di Lodi (27.479 €) e da quelle di Milano (27.241 €). Al quarto posto troviamo la provincia di Prato (25.912 €), al quinto Varese (25.085 €) e al sesto Como (24.608 €).

A vivere con minore ansia la preoccupazione di un debito da onorare nei confronti degli istituti di credito o degli istituti finanziari, sono le famiglie del profondo Sud: in coda alla classifica nazionale troviamo Agrigento (8.983 €), Enna (8.399 €) e, all'ultimo gradino della graduatoria, la provincia sarda dell'Ogliastra (7.952 €)

Sono maggiormente indebitate le famiglie ricche o quelle povere ?

"Tendenzialmente - dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre - la maggiore incidenza del debito sul reddito la ritroviamo tra i nuclei famigliari con possibilità economiche medio-basse. E' chiaro che con il perdurare della crisi economica questa situazione non tende a migliorare. Non dimentichiamo, inoltre, che in Italia esiste un ampio mercato del prestito informale che non transita per i canali ufficiali. Con la contrazione dei prestiti effettuati dalle banche in questi ultimi anni, ho l'impressione che questo fenomeno sia in espansione, con il pericolo che la piaga dell'usura si diffonda sempre di più e non solo nel Mezzogiorno."

Più in generale, come vanno interpretare i risultati a livello territoriale emersi dalla elaborazione della CGIA?

"Premesso che le province più indebitate sono anche quelle che presentano i livelli di reddito più elevati - conclude Bortolussi - è evidente che tra queste realtà in difficoltà, come dicevo in precedenza, vi sono anche molti nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli. Tuttavia, la forte esposizione di questi territori, soprattutto a fronte di significativi investimenti avvenuti negli anni scorsi nel settore immobiliare, ci deve preoccupare meno. Altra cosa è quando analizziamo la variazione di crescita dell'indebitamento medio registrato tra il 2002, anno di entrata in circolazione dell'euro, e il 2010. Sopra il dato medio nazionale troviamo moltissime realtà provinciali del Sud. Ciò dimostra che questo aumento è probabilmente legato all'aggravarsi della crisi economica che ha colpito soprattutto le famiglie numerose con una sola fonte di reddito che sono concentrate in particolar modo nel Mezzogiorno".


Ritornando ai dati dell'analisi della CGIA, il record della crescita del debito delle famiglie avvenuta tra il 1° gennaio 2002 (data dell'introduzione dell'euro) e il 31 dicembre 2010, appartiene alla provincia di Taranto (+197,8%). Segue Caserta (+186,2%), Napoli(+184,3%) e Chieti (+177,3%). Chiude la classifica la provincia di Bolzano, con il +60%. Sempre in questo periodo la crescita dell'indebitamento medio delle famiglie italiane è più che raddoppiata: l'incremento è stato del +131%. Nello stesso arco temporale, invece, l'inflazione a livello nazionale è cresciuta del +18% circa.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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