Indagini bollo auto, Ciambetti: "trasparenza e senso di responsabilità verso i veneti"
Venerdi 30 Novembre 2012 alle 23:25 | 5 commenti
Roberto Ciambetti, Regione Veneto - "Ho piena fiducia nell'operato della Magistratura, come ha già ribadito il presidente Luca Zaia, e la segnalazione immediata alla Procura della Repubblica dell'esposto anonimo arrivato in Regione sul caso dei bolli auto ne è la testimonianza concreta. Il riserbo mantenuto, in attesa dei risultati di eventuali indagini dopo la nostra segnalazione, dimostra la prudenza con cui abbiamo cercato in questi mesi di affrontare la situazione, convinti come eravamo e siamo che la migliore garanzia per tutti siano indagini approfondite e puntuali".
Lo dice l'assessore regionale al bilancio, Roberto Ciambetti, in riferimento alla vicenda sulla riscossione delle tasse automobilistiche che ha portato all'arresto di quindici persone, tra le quali un dirigente della Regione del Veneto.
"Attendo con serenità le indagini della magistratura - prosegue Ciambetti - confidando nella professionalità e capacità degli organi inquirenti che hanno dimostrato, anche in questa vicenda, di aver svolto con serietà il compito a loro affidato. Ritengo importante ribadire la piena disponibilità della nostra Amministrazione a fornire tutte le informazioni che possano risultare necessarie e utili per fare chiarezza sull'intera vicenda".
"Al di là di quello che sarà l'esito delle indagini - continua l'assessore -, che spero si concludano nel più breve tempo possibile, mi auguro che questa vicenda non vada a svilire nell'opinione pubblica il lavoro onesto di quei dirigenti e dipendenti regionali che ogni giorno operano con professionalità e impegno per il Veneto e per i veneti e che fanno della nostra amministrazione regionale un modello a livello nazionale".
"Infine, voglio precisare per giusta informazione due aspetti - conclude Ciambetti -: il primo che la mozione votata dal Consiglio regionale il 19 aprile scorso sul caso bollo auto, cioè una ventina di giorni dopo la segnalazione da parte del presidente Zaia alla Procura della Repubblica, non fu "insabbiata" ma solo tecnicamente respinta perché a fronte del pronunciamento da parte del Tar, le strutture regionali competenti, in ottemperanza a quanto statuito dal giudice amministrativo, avevano già deciso di tenere chiuse le buste, e non la busta, pervenute con le offerte, sospendendo, pertanto, ogni operatività . Nessun insabbiamento o depistaggio, dunque, ma semplicemente il comportamento giuridicamente più corretto nel pieno rispetto della decisione del Tar. In secondo luogo, evidenzio che la vicenda su cui la Magistratura sta opportunamente facendo luce si riferisce all'espletamento della gara che, come detto, è stato subito sospeso, ma non al pregresso".
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