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Incontro Develon ed imprese al Cuoa

Di Sara Girombelli Giovedi 11 Dicembre 2014 alle 15:41 | 0 commenti

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Ieri sono stati presentati, presso la sede della Fondazione Cuoa ad Altavilla Vicentina, i progetti ideati dai giovani ragazzi (foto) che hanno eseguito un corso di formazione negli ultimi cinque mesi all’interno del centro d.School, organismo creato dal Gruppo Develon. L’obiettivo di questo progetto è di formare ed impiegare giovani talenti digitali, dando loro la possibilità di fare impresa in questo complesso settore di mercato, ma anche di “educare digitalmente” gli imprenditori e il management delle aziende del Nord Est, permettendo loro di comprendere il mondo del digital busisness, e inserirlo all’interno delle loro imprese.

La d.School nasce a febbraio del 2014 come dipartimento di studi focalizzato su progetti formativi mirati e modelli di business innovativi, sulla scia dell’esperienza di formazione interna autofinanziata, che il Gruppo Develon realizza già dal 2012. È di ieri anche la notizia, comunicata dal presidente Lorenzo Gottin, della prossima apertura di una sede scolastica negli Stati Uniti, con conseguente ingresso nel mercato americano.

L’istituto ha presentato quattro progetti prodotti dai suoi allievi nel corso degli ultimi mesi, all’interno di un percorso che durerà fino ad aprile 2015 al cui termine prevede un finanziamento di 20.000€ (di cui 5.000€ a fondo perduto e i restanti con prestito agevolato) per convertire i quattro prototipi in altrettante “pillole d’impresa”.

A introdurre il concetto di digital business è Giovanni Fagherazzi, esperto del settore. La differenza sostanziale tra il sistema di impresa tradizionale e quello digitale sta nel fatto che nel primo caso si sono fatti enormi investimenti su singole persone al vertice di un’impresa, con un conseguente spreco di tempo per progetti introdotti sul mercato soltanto una volta che fossero pienamente strutturate. Poche idee, quindi, prodotte con un forte dispendio di denaro e non sempre vincenti. Il modello digitale, invece, si basa su concetti totalmente diversi: si tende a lavorare in gruppo e dal basso, mettendo insieme ragazzi che abbiano qualità complementari tra loro, si cerca di identificare un bisogno della società contemporanea (quindi una ricerca fortemente orientata sulla persona) e si sviluppa una soluzione per questo bisogno il più rapidamente possibile, in modo da essere subito sul mercato. Una volta immesso il prodotto, si misurano risultati reali e in base ai problemi riscontrai si implementano perfezionamenti e nuove soluzioni, con la differenza però che il prodotto ha già cominciato a rendere indietro parte dei soldi investiti.

Questo tipo di pianificazione è alla base delle più prolifiche startup mai concepite come Google, Amazon o Whatsapp. Fagherazzi le chiama Digital Disruptors perché le persone che stanno dietro a questi progetti, partendo da concetti semplici ed esigenze reali dell’uomo contemporaneo, stanno letteralmente demolendo tutti i vecchi sistemi di mercato conosciuti. Per fare esempi “minori” rispetto ai colossi sopracitati, basti pensare a TripAdvisor o Bla Bla Car che hanno modificato sia il metodo di ricerca e di pianificazione delle vacanze che il metodo stesso di viaggiare (perché spendere un sacco di soldi in biglietti del treno quando posso condividere il viaggio in auto con qualcuno?).

Il bacino d’utenza è molto ampio e grazie alla rete oggi fare sondaggi per captare bisogni ed esigenze dei potenziali clienti è molto più semplice ed economico (basta anche un migliaio di euro contro le decine di migliaia di qualche anno fa). Si è stimato che per avviare una startup in tutto e per tutto è necessario un capitale minimo di 50.000€, niente rispetto ai precedenti investimenti e ai potenziali guadagni. Tuttavia, il tasso di rischio di questi investimenti è molto alto ed equivale circa al 63%. Per tale motivo la d.School, in collaborazione con Cuoa, realizzerà il JobLeader Digital Business, un corso interamente dedicato agli imprenditori che inizierà il 27-28 febbraio 2015, si svolgerà a week end alterni e si concluderà il 12-13 giugno 2015. Questo corso si propone di formare gli “angel”, i cosiddetti investitori che concedono la liquidità iniziale per la nascita dei progetti. Chi investe deve imparare a conoscere e comprendere il progetto stesso, così da poter decidere con maggiore lucidità e competenza se vale la pena di rischiare o meno.

I quattro progetti presentati ieri sono molto diversi tra loro e tutti molto interessanti, alcuni per la loro facile scalarità, altri per l’idea innovativa. Di seguito una breve spiegazione di che cosa sono e in che consistono.

Gemification è un sistema che intende risolvere l’esigenza dei negozianti di far tornare i clienti fisicamente nei loro locali. Lo fa invogliando i consumatori, che sempre più spesso sono anche giocatori su applicazioni per tablet e smartphone, a ottenere “gemme” visitando il negozio affiliato all’applicazione Gemification. Tali “gemme” altri non sono che coupon (già esistenti) che possono essere riconvertiti in vite gratuite e bonus in videogiochi come Candy Crush Saga. In più all’interno di Gemification sarà presente a sua volta una parte di gaming, con un proprio profilo personale per l’utente e la pubblicazione dei successi ottenuti adempiendo alle “missioni” richieste dall’applicazione (ad esempio visitare 3 volte lo stesso negozio o visitare più negozi di una stessa area).

HiAlps è una nuova piattaforma social che intende far interagire esperti e non dell’escursionismo: si è infatti ricavato dai sondaggi che la maggior parte delle persone non fa escursioni perché fatica a trovare compagni, o non conosce i percorsi migliori e le informazioni su internet sono tante e molto frammentate. Attraverso il social networking, HiAlps vuole ottimizzare l’aggregazione e la condivisione di informazioni utili per gli appassionati della montagna, inserendo all’interno dell’applicazione anche un e-commerce per abbigliamento tecnico e attrezzature, di volta in volta abbinati al giusto sentiero o percorso che si vuole intraprendere. Questo progetto è fortemente scalare perché si può utilizzare anche per altri sport o attività.

FlavourSuite è una piattaforma aggregativa di e-commerce per aziende agroalimentari. Accomunate dalla sostenibilità di produzione e dalla qualità della provenienza, le imprese avranno la possibilità di usufruire di un modello innovativo e completo di vendita online di frutta e verdura fresche, da consegnare in ceste direttamente a casa del cliente (comprese di ricettario accuratamente pensato, di volta in volta, per poter preparare al meglio i prodotti acquistati).

Scrapycle infine è un sistema di crowdfunding e crowdsourcing per formare e radunare idee da applicare al riciclo di materiali di scarto. Attraverso questo sistema i cosiddetti “creativi” potranno ottenere con facilità il materiale (o i fondi) necessari per mettere in modo i loro progetti dalle aziende. Nel loro profilo saranno presenti le opere e i progetti già realizzati. Allo stesso modo le aziende potranno usufruire di una valida alternativa da utilizzare per i loro materiali di scarto, che altrimenti sarebbero soltanto una perdita economica. Scrapycle potrebbe quindi essere un ottimo punto di incontro tra cultura green, impresa, riciclo e creatività.

Leggi tutti gli articoli su: Cuoa, Gruppo Develon, Lorenzo Gottin

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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