Proposta Lega Nord per Imu seconda casa: tutta ai comuni, legalmente ma pagando dopo
Lunedi 14 Maggio 2012 alle 14:49 | 0 commenti
Lega Nord Vicenza - Hanno presentato la proposta il segretario nazionale Lega Nord Veneto Gianpaolo Gobbo, il senatore Paolo Franco, l'onorevole Manuela Dal Lago e l'Assessore regionale Veneto al bilancio Roberto Ciambetti.
Senza incitare all'evasione fiscale, bensì legittimamente reclamando il rispetto dell'articolo 119 della Costituzione ("I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa") la Lega Nord, in adempimento della legge, chiede a Cittadini e Comuni di attivarsi per far sì che, senza particolari oneri finanziari aggiuntivi, l'IMU rimanga interamente ai territori sui quali è stata generata e non debba essere per la metà destinata alle casse dello Stato (a seguire i video).
Questo è possibile intervenendo con due strumenti: l'integrazione del Regolamento Comunale e utilizzando l'opportunità offerta dalla L. 214/2011.
Integrazione del regolamento Comunale: Le leggi vigenti (Statuto del contribuente) tutelano il cittadino nel momento in cui il legislatore opera con strumenti confusi e contraddittori. Nello specifico, lo Statuto del contribuente (art 10 comma 3 legge 212/2000) recita: "le sanzioni non sono comunque irrogate quando la violazione dipende da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull'ambito di applicazione della norma tributaria (omissis)". Mai come nel caso dell'IMU del Governo Monti sono stati raggiunti livelli tali di incertezza da richiedere l'applicazione rigorosa della normativa a salvaguardia del cittadino (Due rate? Tre rate? Prima rata ad aliquota base, le successive con quali aliquote? Codici modello F24 differenziati? Ci sarà un conguaglio finale?...). Per questo, a seguito dello stato di acclarata incertezza che caratterizza la nuova imposta sugli immobili (IMU) e al fine di salvaguardare i redditi familiari, le attività d'impresa e di sostenere i bilanci comunali, la Lega Nord propone che i Comuni adottino nel proprio Regolamento il seguente articolo:
Attività di controllo ed interessi moratori:
1. L'attività di controllo è effettuata secondo le modalità disciplinate nell'art. 1, commi 161 e 162 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e successive modificazioni ed integrazioni; 2. Sulle somme dovute a titolo di imposta municipale propria a seguito di violazioni contestate si applicano gli interessi legali pari al tasso legale. Gli interessi sono calcolati con maturazione giorno per giorno con decorrenza dal giorno in cui sono divenuti esigibili; 3. Con riferimento all'annualità 2012, sulle somme dovute a titolo di imposta municipale propria a seguito di violazioni contestate, non si dà luogo all'applicazione di sanzioni in base al disposto normativo di cui al comma 3 dell'art. 10 della Legge n. 212/2000 "Statuto del contribuente". Per aiutare le famiglie vittime dei redditi erosi dal costo della vita o dalla disoccupazione e le imprese soffocate dalla pressione fiscale o dalle ristrettezze del credito, non bastano enunciazioni di principio. Costretti dalla crisi a ritardare il pagamento dell' IMU 2012, cittadini e attività produttive non possono essere chiamati a versare alcuna sanzione. Per questo invitiamo i Comuni all'adozione nel proprio regolamento dell'articolo relativo all'attività di controllo e interessi moratori. Questa fattispecie è già stata impiegata nei precedenti accertamenti ICI da parte di molti Comuni, e consentirà ai contribuenti che non ottemperassero al versamento della quota d'imposta di vedersi imputata la sola applicazione degli interessi legali, e non della sanzione potenzialmente applicabile ai sensi del decreto legislativo 472 del 1997 "Disposizioni generali in materia di sanzioni amministrative per le violazioni di norme tributarie, a norma dell'articolo 3, comma 133, della legge 23 dicembre 1996, n. 662".
"Salva Italia": opportunità conseguente all'accertamento comunale: La capziosa formulazione di un articolo contenuto nel decreto "Salva Italia" ha prodotto un clamoroso autogol da parte del Governo dei Professori. Il disposto normativo di cui all'art. 13, comma 11, DL 201/2011 (L. 214/2011, "Salva Italia") recita infatti: "(omissis). Le attività di accertamento e riscossione dell'imposta erariale sono svolte dal comune al quale spettano le maggiori somme derivanti dallo svolgimento delle suddette attività a titolo di imposta, interessi e sanzioni". A seguito del mancato o ritardato pagamento dell'IMU su terreni e fabbricati diversi dalla prima casa (i quali ultimi, assieme ai fabbricati rurali ad uso strumentale, spettano integralmente ai Comuni), la successiva attività di accertamento da parte del Comune stesso comporta che l'introito da esso derivante sia imputato interamente al bilancio del Comune - e non più in quota parte allo Stato, così come previsto nel caso in cui il versamento del contribuente avvenisse nei tempi di legge- e in tutte le proprie componenti, quindi di imposta, interessi, e sanzioni (le quali ultime, in conseguenza dell'introduzione nei regolamenti comunali del succitato articolo relativo all'attività di controllo ed interessi moratori, non dovrebbero sussistere od essere comunque assolutamente marginali). Con questa proposta la Lega Nord intende ripristinare il diritto di disporre "in toto" delle imposte sugli immobili sui quali, invece, vorrebbe manifestarsi la massima prevaricazione dello Stato centrale, dando sollievo al contribuente e consentendo agli Enti locali di usufruire della piena autonomia tributaria prevista dalla Costituzione. La Lega continuerà ad attivarsi in Parlamento per la completa abrogazione dell'IMU sulla prima casa e nei comuni che amministra per ridurre al minimo od annullarne l'onere per le famiglie, ma la soluzione presentata oggi libererà le Autonomie dall'ingerenza fiscale dello Stato. La proposta è stata illustrata dal senatore Paolo Franco e dall'assessore regionale al bilancio del Veneto Roberto Ciambetti con il segretario nazionale LN Veneto Gianpaolo Gobbo e l'onorevole Manuela Dal Lago.
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