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Impianti fotovoltaici a terra, la Regione decide dove non si possono installare

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 29 Ottobre 2012 alle 17:45 | 0 commenti

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Regione Veneto  -  Giorgetti: "diamo un quadro certo agli operatori e garantiamo la tutela dell'ambiente". Siti inseriti nella lista mondiale dell'Unesco; zone di particolare interesse paesaggistico, ai sensi della Convenzione Europea del Paesaggio; zone umide di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar; Rete Natura 2000; superfici inserite nell'elenco delle aree naturali protette; geositi; aree agricole interessate da produzioni agroalimentari di qualità; aree a elevata utilizzazione agricola: sono questi siti nei quali non sarà possibile installare impianti solari fotovoltaici "a terra".

Lo ha stabilito la Giunta veneta con una deliberazione approvata nella sua ultima seduta e presentata dall'assessore ai lavori pubblici e all'energia, Massimo Giorgetti, di concerto con i colleghi Zorzato, Manzato e Conte, dando così seguito all'iter avviato lo scorso marzo con l'approvazione di un primo provvedimento poi sottoposto alla valutazione della Terza Commissione del Consiglio regionale. Ora, secondo quanto proposto dalla stessa Commissione e alla luce degli ulteriori approfondimenti svolti da marzo ad oggi dalle strutture regionali competenti, è stato deciso di riformulare il provvedimento originale trasformandolo in proposta di deliberazione amministrativa che l'assemblea di palazzo Ferro Fini sarà chiamata a varare definitivamente.
"Abbiamo operato le nostre scelte - spiega Giorgetti - nel rispetto delle linee guida emanate nel 2010 per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, le quali dispongono che le Regioni possono procedere all'individuazione delle aree non idonee a questo tipo di insediamenti in ragione della loro particolare sensibilità e vulnerabilità alle trasformazioni territoriali e paesaggistiche. La finalità è duplice: non rallentare la realizzazione degli impianti, offrendo agli operatori un quadro certo e chiaro di riferimento e orientamento per la loro localizzazione e nel contempo garantire la tutela dell'ambiente, del paesaggio, del patrimonio storico e artistico, delle tradizioni agroalimentari locali, della biodiversità e del paesaggio rurale delle aree di pregio presenti nel nostro territorio, conciliando le politiche di tutela dell'ambiente e del paesaggio con quelle di sviluppo e valorizzazione delle energie rinnovabili attraverso atti di programmazione rispondenti alla quota di burden sharing che è stata assegnata al Veneto". Il burden sharing - target vincolante sul consumo di energia attribuito alle regioni - è una ripartizione che stabilisce in quale misura ognuna di esse deve concorrere all'obiettivo nazionale in materia di fonti energetiche pulite previsto dalla Direttiva europea 20 20 20: per il Veneto è necessario garantire che il 10,3 per cento dell'energia termica ed elettrica complessivamente consumata provenga da fonti rinnovabili.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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