Bassi (CDV) "No alla provocatoria proposta boomerang di Tosi di concedere 100.000 permessi di soggiorno umanitari ai migranti"
Martedi 1 Agosto 2017 alle 16:21 | 0 commenti
In una nota, il consigliere regionale del Centro Destra Veneto - Autonomia e Libertà  - Andrea Bassi afferma: "Sono assolutamente contrario alla proposta avanzata da Flavio Tosi: il rischio è quello di incentivare ancor di più le potenzialmente tragiche attraversate del Mediterraneo e, soprattutto, che i paesi confinanti chiudano le frontiere come più volte minacciato e come già successo in passato. La proposta reiterata da Flavio Tosi di fornire ai centomila migranti un permesso di soggiorno straordinario per motivi umanitari, che per due anni consenta loro di girare liberamente per l'Europa, col fine di ‘inondare' gli altri paesi dell'Unione di immigrati e di conseguenza costringerli ad accoglierne quote più consistenti.
La proposta è stata anche rilanciata più volte da Emma Bonino e sarebbe pure al vaglio del Ministro degli Interni Marco Minniti - continua il consigliere regionale - Si rifarebbe ad una Direttiva Europea del 2001, la numero 55, pensata per i casi di 'affluenza massiccia di sfollati' e consentirebbe ad uno Stato di concedere permessi temporanei a immigrati di una certa nazionalità , per un certo periodo di tempo. Ma la discrezionalità sull'applicazione o meno della Direttiva - prosegue Bassi - dipende dal Consiglio dell'Unione Europea: se applicata, scatterebbe immediatamente l'obbligo di solidarietà con conseguente onere, a carico di ogni Paese, di accogliere una quota parte di immigrati; se invece non venisse applicata, lavandosene le mani come abbiamo spesso visto fare, il risultato sarebbe disastrosamente peggiore della situazione attuale. Esiste tra l'altro un unico precedente in merito - ricorda il consigliere - proprio relativo all'Italia, risalente all'anno 2011. Durante la rivoluzione ‘dei Gelsomini', che sconvolse la Tunisia in quel periodo, l'allora Presidente del Consiglio Berlusconi concesse un permesso di soggiorno di sei mesi, per motivi umanitari, a 18.500 tunisini. Bruxelles respinse la richiesta italiana e la Francia sospese il trattato di Schengen e chiuse le frontiere, per evitare che le persone dotate di questo titolo potessero liberamente circolare. Oltre al danno la beffa. L'unica soluzione da perseguire - spiega Bassi - è quella di scongiurare e, se serve anche impedire, le partenze che spesso diventano sinonimo di tragedie, nonché accelerare le operazioni di rimpatrio dei tantissimi che negli ultimi anni sono arrivati senza avere alcun requisito. Nel contempo - conclude Andrea Bassi - bisogna lavorare alla stabilizzazione e pacificazione della Libia, perché più si inviano messaggi che invitano a imbarcarsi, peggio sarà ".
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