Il Vicenza s'aggrappa a Tommaso Bellazzini: "A Verona come fosse la prima"
Giovedi 7 Febbraio 2013 alle 19:25 | 0 commenti
Come fosse la prima. Magari, verrebbe da dire a chi da novembre vive l'inferno di Vicenza. Però il messaggio di Tommaso Bellazzini in vista del derby non è proprio da utopia. Il forte esterno toscano, arrivato a metà gennaio nell'operazione che ha portato Minesso al Cittadella, indica la strada che porta alla salvezza. È una corsia a senso unico con divieto perfino di guardare lo specchietto retrovisore.Â
Insomma, il Vicenza deve resettarsi e secondo Bellazzini fare del Bentegodi la propria linea di partenza: Dal Canto - spiega l'ex Cittadella - ha portato entusiasmo e motivazioni all'interno del gruppo. A Verona sarà la vera prima partita per questo nuovo Vicenza. Sabato scorso con la Juve Stabia il campo era impraticabile eppure la squadra si è espressa a ritmi discreti, è riuscita a rimettere in piedi il risultato prima di essere punita da un paio di episodi. Insomma, le potenzialità ci sono, la voglia pure, ma guai a guardare sempre indietro". Per Bellazzini è più semplice perché voltando le spalle vedrebbe solo Cittadella. Però a Vicenza s'è rimesso in discussione e vuole trainare tutto il gruppo: "È anche logico che una squadra si abbatta e vada giù col morale dopo tanti risultati negativi, ma è arrivata l'ora di darsi uno scossone. È arrivata anche tanta gente esperta per aiutarci proprio sul piano emotivo". A Cesena, ad appena un giorno dal suo arrivo in biancorosso, giocò gli ultimi 15 minuti, con la Juve Stabia è stato perno fondamentale del centrocampo. Prima a destra, poi a sinistra, infine mezz'ala per sopperire all'inferiorità numerica: "Mi vanno bene un po' tutte le posizioni, posso fare anche il trequartista o la seconda punta e sono pure soddisfatto dell'impatto che ho avuto con una piazza così importante. Ma non è stato raccolto nulla e per noi ogni punto adesso diventa vitale". Verona come fosse la prima. E pure immaginandola così verrebbero i brividi considerando l'enorme valore dell'Hellas: "Sulla carta - riconosce Bellazzini - non ci sarebbe storia. Ma fortunatamente nel calcio la carta non serve a nulla ed ogni partita fa storia a sé, figurarsi poi un derby così sentito. Quindi sabato andremo al Bentegodi convinti di poter conquistare un risultato positivo". Purchè si resettino mesi e mesi d'agonie e di erroracci costati l'inferno di adesso.
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