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Il Vicenza e la contestazione dei tifosi, il silenzio preoccupante della città

Di Edoardo Andrein Venerdi 12 Aprile 2013 alle 19:56 | 0 commenti

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È passata quasi una settimana dalla vergogna andata in scena allo stadio Menti al fischio finale di Vicenza-Cittadella, gara finita con la vittoria dei padovani per 1-2 e che condanna, salvo miracoli, la squadra del capoluogo berico alla terza retrocessione negli ultimi sette anni. Una settimana e il silenzio sulla vicenda di media, istituzioni e società è sempre più assordante su quello che è successo.

No, il riferimento non è alla prestazione offerta sul campo dalla squadra biancorossa, ma

a quanto accaduto al termine della partita che ha fatto subito salire alla mente i ricordi di quelle vergognose immagini, che hanno fatto il giro del mondo un anno fa, con i tifosi del Genoa che si sono presi il potere di interrompere la partita chiamando i giocatori sotto la curva e costringendoli a gettare le maglie a terra. A Vicenza non si è arrivati a quei livelli anche se, forse memore dell’episodio di Genova, il biancorosso Ciaramitaro si è sfilato per primo la maglia, pensando che il rituale della contestazione prevedesse quel gesto di umiliazione. Una cosa fuori dal mondo.

I tifosi hanno molti modi per dimostrare la loro insoddisfazione; ma non può essere concesso loro di comandare l’uscita dagli spogliatoi dei giocatori per insultarli a piacimento. In più fuori dallo stadio i giocatori del Vicenza sono costretti a uscire dal parcheggio scortati dalla polizia e allora ti sembra di essere quasi in Sudamerica, con i poliziotti con i fucili puntati ad altezza uomo…

Un vicenda che dovrebbe essere stata immediatamente condannata con fermezza da tutte le persone civili e responsabili che hanno un ruolo preponderante in città. Invece, silenzio assoluto. Anzi, ascoltando le parole in sala stampa del presidente del Vicenza calcio Tiziano Cunico non possono che cadere le braccia dallo sconforto: "I tifosi hanno ragione a essere arrabbiati. Sono andato negli spogliatoi a prendere chi mancava della squadra perché era giusto essere lì”.

Apriti cielo. Sembra quasi un vanto. La scena, invece, vista dopo il fischio finale di sabato, è qualcosa di preoccupante, che con la civile Vicenza non centra niente; ma soprattutto non ha nulla a che fare con lo sport dove in Italia è associato troppo spesso a un’idea distorta, secondo la quale vincere è obbligatorio e retrocedere è onta intollerabile. Ma quando una squadra e una società dimostrano in modo lampante per diversi anni la loro mediocrità, sono un fatto normale i risultati degli ultimi campionati del Vicenza.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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