Il Vicenza a Verona per risorgere, Dal Canto è arrivata l'ora, in attacco il Tir con Bojinov
Venerdi 8 Febbraio 2013 alle 19:13 | 0 commenti
Davide contro Golia. La seconda squadra più battuta (11 sconfitte) contro quella più corazzata (appena tre ko subite). La differenza tra Vicenza e Verona scorre nei numeri innanzitutto. Ne bastan pochi per cogliere l'abisso tecnico ed emotivo: 28 punti di distacco, l'Hellas ad inseguire la A coi suoi 47 punti, il Vicenza ad arrancare per scongiurare il baratro con quei miseri 19 punti racimolati in 24 turni.
E poi i sedici lunghissimi mesi d'imbattibilità del Bentegodi: si va in una fortezza con un background di paure e fragilità . O si cambia marcia o si resta attaccati al palo: più disperati di prima. Davide contro Golia è pure Dal Canto al cospetto di Mandorlini. Il primo deve rimetter su tanti cocci: i suoi (dopo l'annata così così di Padova) e quelli del Vicenza; il secondo viaggia alla velocità della luce da ormai tre anni. Insomma, domani Verona sarebbe come il monte Everest da scalare se si prendessero in esame tutti i numeri ed i divari. Ma - ed è questo il punto sul quale ha insistito in apertura di conferenza l'allenatore biancorosso - "in gara secca può succedere di tutto. Affronteremo la migliore squadra di tutta la categoria. Per quanto mi riguarda l'Hellas è già da serie A, ma questo non deve intimorirci né portarci a recitare il ruolo della vittima. Partiamo sfavoriti ma siamo pronti a ribaltare i pronostici". Un po' di sicurezza, almeno retorica, fa sempre bene, soprattutto in periodi di depressione. L'importante, però, è che i messaggi autorevoli lanciati da Dal Canto li abbia recepiti la squadra: "Io batto su pochi ma essenziali concetti: ordine ed aggressività . Poi c'è la qualità che a questo Vicenza non manca. Se riusciamo a metterci queste tre caratteristiche potremo far punti a Verona". Volendo, bisognerebbe aggiungere anche la malizia, troppe volte mancata ai biancorossi e gran punto di forza, invece, del Verona di Mandorlini: "Loro sono sornioni, non lasciano spazi, sfruttano ogni piccolo errore - riconosce Dal Canto - quindi dovremo essere super concentrati per essere sempre in partita". Sulla formazione nessuna anticipazione, sul modulo una conferma: "Avanti col 4-4-2. Per caratteristiche è quello che s'adegua meglio ad un organico pieno di esterni, di mediani e di punte. E poi è anche il più semplice da assimilare. E non è una questione da sottovalutare considerando l'elevato numero di calciatori arrivati in chiusura di mercato, da appena una settimana insomma". Diciannove i convocati di Dal Canto. Fuori Brighenti per squalifica e Padalino per un attacco influenzale. Ancora ai margini il centrocampista Rigoni - "Sta bene, ma non gioca da sette mesi", la spiegazione del tecnico - diversamente dal difensore Gentili, che rientra tra i disponibili, ma partirà dalla panchina perché il serbo Milanovic ha recuperato dai problemi alla caviglia. Molto probabile l'utilizzo di Cinelli in mediana e di Semioli sulla corsia destra di centrocampo. Quasi sicuro la presenza in prima linea di Tiribocchi a sostegno del grande ex Valeri Bojinov.
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