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Il vicentino Monsignor Marchetto dimissionario. "Respingono gli innocenti impossibile stare zitti"

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 2 Settembre 2010 alle 22:28 | 0 commenti

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Parla l'alto prelato. E ribadisce la condanna al comportamento italiano 

(Il monsignore, nato a Vicenza nel 1940, sarebbe dimissionario secondo alcuni, non confortati vviamente dalle sue dichiarazioni ufficiali, per le sue posizioni di critica alla Francia, all'Italia e non solo per la loro politica di respingimento di migranti, n.d.r.).
di Orazio La Rocca su "la Repubblica" di oggi

Monsignor Agostino Marchetto, dispiaciuto per queste sue improvvise dimissioni?
«Quando si lascia un lavoro svolto per tanti anni c'è sempre una certa amarezza. Capita a tutti. Era dal 2001 che ero segretario del Pontificio Consiglio dei migranti, un incarico che ho svolto con
passione e dedizione. Più che un lavoro è stata una missione che mi ha portato a condividere uno
dei più grandi drammi dei nostri tempi, i movimenti migratori delle popolazioni in difficoltà troppe
volte vittime di ingiustizia, sfruttamento, violenze. Peccati gravissimi che ogni uomo, specialmente
se è un uomo di Chiesa, non deve mai tollerare».
E lei, in effetti, ha sempre denunciato ad alta voce questi peccati. Ma molti politici, e persino qualcuno in Segreteria di Stato, a volte l'hanno criticata con durezza. Ci è rimasto male?
«Solo il silenzio di fronte alle ingiustizie fa male. Le critiche non mi hanno mai toccato e,
tantomeno, non mi hanno mai condizionato. Ma come è possibile stare zitti di fronte a migliaia di
innocenti che vengono respinti sulle altre sponde del Mediterraneo, come succede ad esempio con
la cosiddetta politica dei respingimenti inaugurata, purtroppo, dai governanti italiani? Come è
possibile girarsi dall'altra parte quando dalla Francia una intera etnia rom viene espulsa
indiscriminatamente perché così ha deciso il presidente Sarkozy in nome di una discutibile politica
della sicurezza che colpisce donne, bambini ed innocenti, contravvenendo alle più elementari norme
di accoglienza decise dagli organismi europei?».
Tematiche portate alla ribalta da Gheddafi che a Roma ha chiesto alla Ue 5 miliardi di euro l'anno per bloccare i flussi migratori e ha lanciato una campagna di islamizzazione dell'Europa. Preoccupato?
«Di fronte a quello che abbiamo visto e sentito durante questa visita non ci sono parole. E certamente è giusto così, perché non vale proprio la pena commentare quanto detto e preconizzato da Gheddafi. Anzi più se ne parla, anche con appunti critici, e più ci si dà rilievo. I problemi di poveri ed immigrati si affrontano e si risolvono con ben altri approcci».
Malgrado il suo impegno accanto agli ultimi, spesso le gerarchie vaticane sono intervenute per puntualizzare che lei parlava a titolo personale.
«Io ho sempre parlato liberamente, senza censure e sempre in difesa dei sofferenti, rifacendomi ogni volta alla dottrina sociale della Chiesa. Altra cosa è parlare a nome di tutta la Chiesa. E qualche volta ha fatto bene la Segreteria di Stato a farlo sapere, perché a nome di tutta la Chiesa può parlare solo il Santo Padre e, su sua delega, la stessa Segreteria di Stato».
Ora però non potrà più parlare per difendere gli immigrati. O no?
«Nella Chiesa c'è sempre libertà di parola. Ma sono stato io a chiedere al Papa di essere sollevato dall'incarico. Lo ringrazio per aver accettato la mia richiesta. Ed ora potrò dedicarmi allo studio della storia del Concilio Vaticano II. Ma, se necessario, la mia voce non tacerà mai di fronte alle ingiustizie».


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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