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Il vicentino don Pierantonio Pavanello è stato nominato Vescovo di Rovigo

Di Giulia Biasia Mercoledi 23 Dicembre 2015 alle 13:18 | 1 commenti

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In occasione degli annuali auguri di Natale al personale della Curia da parte del Vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol, è stato dato un annuncio motivo di orgoglio per la Diocesi di Vicenza. Don Pierantonio Pavanello, vicentino, è stato nominato Vescovo di Adria Rovigo. Una nomina inaspettata quella arrivata dalla curia di Roma, nonostante il "curriculum" di don Pierantonio sia degno di nota.

Vicario parrocchiale a S. Clemente a Valdagno, studioso di Diritto Canonico, Difensore del Vincolo del Tribunale Ecclesiastico Regionale Triveneto, Giudice, Vicario Giudiziale aggiunto, docente di Diritto Canonico presso il seminario di Vicenza, insegnante anche a Padova e Venezia, Segretario del Consiglio Presbiterale e del Consiglio Pastorale Diocesano di Vicenza, cancelliere della appena citata Diocesi, Cappellano di sua Santità, due giorni fa ha ricevuto l'annuncio ufficiale dal Nunzio Apostolico. Una decisione, quella di Papa Francesco, che ha fatto provare a don Pierantonio sentimenti contrastanti: smarrimento nell'affrontare un impegno troppo grande per le sue forze, consolazione arrivata dalla fede, grazie anche alla consapevolezza e alla maturità derivate da questi anni di "servizio", fiducia perché avrà la possibilità, come vescovo, di offrire ai fedeli una paternità ancora più vasta. Proprio questa paternità è l'elemento che don Pavanello vuole portare a Rovigo: è ferma la sua credenza che i fedeli abbiamo bisogno di un padre, prima di un vescovo, che li sappia guidare, che li sproni, che dia sicurezza e che li faccia camminare. Si prospetta un "mandato" fatto di semplicità e familiarità. Nonostante i suoi incarichi presso la Curia, ha sempre cercato di tenersi legato all'aspetto pastorale della Diocesi, soprattutto con gli incontri matrimoniali, a cui tiene particolarmente, perché gli hanno permesso di camminare a fianco dei laici. Alla domanda "Come la dobbiamo chiamare?", rievocando le parole di Papa Francesco risponde: "Semplicemente chiamatemi Don Pierantonio".
Nota biografica di Monsignor Pierantonio Pavanello: Mons. Pierantonio Pavanello è nato il 20 maggio 1955 a Bassano del Grappa (Vi), dove ha conseguito la maturità classica presso il Liceo Ginnasio Brocchi.  Ha frequentato per un biennio la Facoltà di Giurisprudenza a Padova. Entrato nel seminario Diocesano di Vicenza, è stato ordinato presbitero il 16 maggio 1982. Nello stesso anno ha ottenuto il Bacellierato in Teologia. Dall’ordinazione al 1989 ha esercitato il ministero pastorale come vicario parrocchiale nella parrocchia di San Clemente Papa a Valdagno. Ha quindi proseguito gli studi in Diritto Canonico alla Pontificia Università Gregoriana, laureandosi con una tesi dottorale nel 1993. Rientrato nella diocesi Berica, ha ricoperto diverse cariche importanti sia nel Tribunale Ecclesiastico Diocesano sia in quello Regionale del Triveneto. E’ stato docente di Diritto Canonico allo Studio Teologico del Seminario Diocesano di Vicenza, all’Istituto Sant’Antonio Dottore di Padova, all’Istituto di Diritto Canonico San Pio X di Venezia. Mons. Pavanello è stato inoltre segretario del Consiglio Presbiterale, del Consiglio Pastorale Diocesano di Vicenza e membro di varie commissioni. Nel 2004 è nominato cancelliere della Diocesi di Vicenza e nel 2005 è stato insignito del titolo di Cappellano di Sua Santità.

 


Commenti

Inviato Mercoledi 23 Dicembre 2015 alle 14:13

Quando la Chiesa sarà più democratica, sarà il Popolo ad eleggere i suoi "pastori". Qui siamo alle solite con i Principi Vescovi, che hanno bisogno di un padre! Come il Governo Renzi, non è stato VOTATO da nessuno, ma nominato da Napolitano che ha agito di sua sponte per tre volte consecutive: Monti; Letta; Renzi e questa è Democrazia? Almeno il Papa è stato eletto, non nominato. Ecco perché i vescovi sono sempre più lontani dal popolo ....il gregge. Amen.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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