Opinioni | Quotidiano | Categorie: Politica

Il vice presidente BpVI Andrea Monorchio: a fondi Salva Italia il patrimonio dello Stato

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 1 Luglio 2012 alle 23:02 | 0 commenti

ArticleImage

Dopo il risultato politicamente positivo del braccio di ferro di Mario Monti & c. con Angela Mekel per porre un argine agli spread di paesi in linea con le indicazioni europee come l'Italia e in attesa che l'Eurogruppo del 7 luglio trasformi le buone intenzioni in passi tecnici reali, per confermare che nel 2012 non ci saranno ritocchi all'Iva e per ridurne all'1% l'aumento previsto nel 2013 di due punti per le aliquote dell'11 e del 21%, sarà decisiva la spending review di Enrico Bondi da cui possono arrivare risparmi dai 7.5 ai 10 miliardi di euro, l'equivalente di un punto Iva.

Ma la sfida decisiva dell'Italia dopo il vertice europeo riguarda il debito pubblico. Da aggredire c'è il Moloch di un debito che sfiora i 2 mila miliardi di euro, più del 120% del Pil, ma per evitare le suicide manovre lacrime e sangue, che stanno uccidendo l'economia reale, servirà secondo molti "esperti" un'operazione strutturale sul patrimonio. E su questa linea si pone anche la proposta di Andrea Monorchio, l' ex ragioniere generale oltre che gran commis dello stato che ora è anche vicepresidente della Banca Popolare di Vicenza. Lui, che già aveva proposto di chiedere ai cittadini un prestito (volontario o forzoso) pari al 10% dei loro immobili, finanziabile dalle banche con una limitata ipoteca sugli immobili stessi per "italianizzare" in questo modo il nostro debito pubblico con un costo molto ridotto, ora propone la creazione di uno o di più Fondi «Salva Italia», ai quali conferire, come scrive anche oggi La Repubblica", «quote di patrimonio pubblico, mobiliare e immobiliare. Dagli asset dello Stato a quelli degli enti locali, dalle partecipazioni strategiche come Eni, Enel e Finmeccanica alle municipalizzate ... Questo Fondo, o questi Fondi, dovrebbero valorizzare e vendere quote di patrimonio ai risparmiatori italiani, sottoscrivendo "o quote (redditizie) dello stesso patrimonio, o titoli speciali del debito pubblico, a tassi di interesse inferiori a quelli che ci potrebbe dettare il mercato". Il ricavato andrebbe ad abbattere il debito pubblico, che potrebbe scendere al 100% nel giro di pochi anni». Per rendere efficace l'operazione, oltre alla liquidità per i conferimenti che potrebbe essere fornita dalla Cassa Depositi e Prestiti, si dovrebbe "monetizzare" il risultato del patto di Bruxelles come spiega il ministro Giarda: «Finchè i rendimenti dei nostri titoli pubblici oscillano intorno al 6% sarà molto difficile convincere gli italiani a comprare i titoli emessi dal nuovo Fondo Salva Italia a tassi che non superano il 2%. Ma se lo scudo antispread deciso al vertice funzionerà davvero, allora i tassi di interesse possono finalmente scendere in modo strutturale, e allora diventerà finalmente possibile collocare i nuovi titoli che ci consentiranno di abbattere il nostro debito pubblico, senza martoriare di sacrifici i cittadini e senza soffocare l'economia del Paese». È una scommessa che andrebbe fatta secondo chi la propone, sperando, questo lo diciamo noi, che paghi più di quella di Prandelli che scommettendo su giocatori a rischio infortunio, dopo una splendida cavalcata a Euro 2012, ha fermato l'Italia sul più bello. Il rischio? Se non verranno create contestualmente le condizioni di sviluppo che genererebbero quella nuova ricchezza che servirebbe in futuro anche per poter riscattare le quote di "beni di famiglia" vendute, l'esito della proposta Monorchio sarebbe il totale depauperamento del patrimonio dello stato: le sue proprietà residue. Mentre pochi ancora oggi lavorano sul problema di base e sul reperimento di risorse vere e già esistenti senza nessuna vendita o svendita: i 62 miliardi di euro all'anno che ci costa la corruzione. Sarebbero risorse satnate a costo zero per la comunità e con un effetto moralizzatore e pratico che nessuna spending review potrà dare.


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network