Il tram continua a mietere vittime
Giovedi 22 Ottobre 2009 alle 14:19 | non commentabile
ADICO
Il tram continua a mietere vittime
Ennesima vittima del tram. In confronto a Padova saranno anche pochi, ma il numero di ciclisti e motociclisti che finiscono con la faccia sull'asfalto perché si infilano all'interno delle rotaie del tram, aumenta di giorno in giorno. Questa volta è toccato a Gabriella Ramon, 41 anni, residente in via Rielta. Il punto incriminato di via San Donà dove è caduta la donna, è sempre il medesimo. Lo stesso dove è volato a terra Benito Cecchinato, all'altezza della Coop. Ieri mattina la donna si è recata nella sede dell'Adico di via Volturno, per parlare con l'avvocato Patrizia Tagliapietra, che seguirà la sua pratica e chiederà il risarcimento danni al Comune. Giovedì scorso Gabriella Ramon stava percorrendo via San Donà in direzione Mestre. "Alla confluenza con via Monte Pelmo - racconta - ci sono lavori in corso, così ci si deve per forza allargare per poi rientrare. Una volta che mi sono portata in centro strada, la ruota anteriore si è incastrata all'interno della feritoia e sono volata a terra, finendo la corsa contro la fermata del tram che si trova subito dopo, rialzata e dunque molto pericolosa". Una brutta caduta. La donna è stata soccorsa immediatamente da chi si trovava nei paraggi. I sanitari del Suem l'hanno medicata e portata al Pronto soccorso. Il suo volto è ancora segnato dalle ferite riportate. Ha botte per tutto il corpo, ematomi esterni e interni, persino in bocca: i medici le hanno dato dei punti tra il naso e il labbro, ma è soprattutto una parte del viso e dello zigomo che la preoccupano. Sull'occhio ha ancora dei versamenti di sangue. "In un primo tempo si temeva che mi fosse rientrato lo zigomo, pericolo poi scampato". Per guarire ci vorrà del tempo. "Chi devo ringraziare per le cicatrici che mi rimarranno?" domanda. La donna ha deciso di aderire al comitato lanciato da Claudio Cecchinato, il figlio dell'anziano caduto nello stesso punto il 23 settembre, ancora convalescente dopo la rottura del setto nasale. "Lo facciamo per noi - spiega il marito Lanfranco Crosara - ma anche per i nostri figli, che hanno 14 e 19 anni e non vorremmo che accadesse loro qualche cosa di grave. Il tram è stato costruito per non inquinare, ma se impediscono ai cittadini di utilizzare la bici, che senso c'è in tutto ciò?". Cecchinato ribadisce quanto annunciato: "A breve - spiega - ci faremo conoscere da tutti, scendendo in piazza. Unendoci possiamo avere più voce in capitolo per ricercare le responsabilità >>. "Così come preannunciato - commenta il presidente dell'Adico Carlo Garofolini - le richieste di risarcimento aumentano e fino a che la strada non sarà messa in sicurezza, ci saranno sempre persone che cadono. Invitiamo chi è rimasto vittima della rotaia a rivolgersi a noi per ricevere assistenza". Info: 041.5349637 [email protected]