Il SUNIA chiede la diminuzione del canone
Martedi 1 Settembre 2009 alle 17:21 | non commentabile
SUNIA Vicenza, 1 settembre 2009
Le variazioni degli indici comunicate dall'ISTAT hanno fatto registrare, a luglio 2009, per la prima volta dal 1945 sino ad oggi un dato negativo.
Secondo l'interpretazione dell'Ufficio Legislativo del SUNIA nazionale ove il contratto oppure la legge di riferimento prevedano l'aggiornamento o l'adeguamento del canone di locazione in relazione all'indice ISTAT, questo comporta per logica e giuridica conseguenza la diminuzione del canone nella misura indicata dall'ISTAT.
E' evidente che se il contratto o la legge di riferimento, prevedono formale richiesta e comunicazione, questa vada inoltrata dall'inquilino al proprietario per poter beneficiare della riduzione.
La tesi della possibilità di aggiornare i canoni in diminuzione trova conferma sia nell'articolo 24 della legge 392/78, che parlava di aggiornamento e non di "aumento" del canone, sia nel comma 9 dell'articolo 1 del Decreto Ministeriale 30 dicembre 2002 sui contratti a canoni concordati che pure parlava espressamente di aggiornamento.
Ogni diversa interpretazione tendente a negare la possibile diminuzione è del tutto infondata e costituirebbe una violazione dell'articolo 13 della legge 431/98 avallando di fatto un canone illegittimo in quanto superiore alla misura legale.
Fino ad oggi il problema non si è mai posto perché l'indice è sempre risultato essere positivo ma se per ipotesi si avviasse una tendenza diversa si avrebbero nel corso degli anni canoni che, aumentati a esclusivo motivo di incremento inflattivo, e successivamente non diminuiti nel caso di ripetersi di indici di segno negativo, rimarrebbero all'infinito superiori a quanto dovuto.
Come Sunia invitiamo gli inquilini:
1) a far esaminare il contratto che potrebbe anche non prevedere l'aggiornamento, ed in questo caso non essendo stati applicati gli indici di aumento non potrebbe essere applicato l'indice in diminuzione;
2) a verificare, se invece l'aggiornamento è previsto, quali modalità e percentuali si applichino;
3) a inviare la comunicazione al proprietario se prevista;
4) a procedere quindi alla diminuzione o alla richiesta al proprietario di correggere i bonifici, i Mav, i bollettini o le ricevute bancarie nel caso di utilizzo di questi mezzi di pagamento.
Per una doverosa prudenza, anche nel caso di contratto in cui l'aggiornamento sia previsto con automatismo (cioè senza obbligo di comunicazione) è opportuno e preferibile inviare la comunicazione al locatore prima di procedere alla riduzione.
Da questo dato, e dal costante calo dell'inflazione, derivano alcune considerazioni
L' indice negativo contrasta con la tendenza, da noi puntualmente registrata e denunciata dell'inarrestabile ascesa degli affitti privati sul mercato. Lo stesso dato sulla diminuzione dei prezzi di compravendita degli immobili, che pure si è verificato in questi mesi, non ha trovato alcun riscontro nelle offerte di affitto. Insomma esiste e si accentua un problema caro-affitti nel nostro paese che solo politiche di sostegno, rilancio e incentivo della locazione agevolata e contrattata, associate a una seria misura di detrazione del canone dalla dichiarazione dell'inquilino,possono risolvere.
La segreteria provinciale
SUNIA VICENZA