Il solito rito
Domenica 16 Ottobre 2011 alle 16:18 | 0 commenti
Riceviamo da Italo Francesco Baldo, presidente di Impegno per Vicenza, e publichiamo
Ho scritto in parte questo intervento alcuni giorni a, quasi sicuro che la manifestazione di Roma sarebbe degenerata. Non avrei sospettato che ben 500 fossero coloro che hanno dato vita agli scontri, quasi un battaglione.
Il giorno dopo di una manifestazione che degenera in scontri dal 1968 troverà sempre militanti e politici pronti a parlare di "quattro deficienti" di "quattro stupidi" che hanno inficiato la pacifica manifestazione, che sono solo " degli infiltrati", ecc. Si parlerà meno di infiltrati della polizia, dei servizi segreti, dei gruppi della destra estrema, forse perché la tesi è difficile da sostenere. Nessuno però farà , come sempre, una vera analisi. Da dove deriva questa violenza, questo modo di fare politica se si può parlare di politica e di democrazia in questi casi. L'origine della violenza come mezzo della politica di sinistra risale proprio al fondatore e precisamente all'ultimo capoverso del Manifesto del Partito Comunista, dove si dà ragione della necessità dell'uso proprio della violenza stessa. Una lunga teorizzazione successiva con anche il ruolo delle avanguardie di leniniana memoria. Esiste anche un antidoto propagandistico, che in fondo costoro sono solo estremisti che hanno la famosa malattia infantile del comunismo, dice Lenin, ma la realtà non cambia. Come mai nessuno riuscirà a fermarli all'interno, come mai nessuno si preoccuperò prima di quanto potrà accadere. Certo si sbandiererà che esiste il servizio d'ordine, ma che non impedirà , come sempre, lo scontro. Vi sarà certo la denuncia anche delle più alte cariche dello Stato, ma sarà lecito pensare a "lacrime di coccodrillo".
Chi si compiacerà da adulto, di tutto quello che accadrà ? Vecchi militanti, vecchi sessantottini che ravviseranno in costoro i loro eredi, coloro che continueranno la lotta da loro intrapresa...e fallita.
Oggi, domenica, dopo gli scontri tutto si è puntualmente ripetuto. Tutti a sinistra con qualche compiacenza anche a destra lamentano che gli scontri sono stati solo causati da infiltrati, ben 500, che ecc. ecc. con anche la novità della profanazione di chiese Mai che nessuno si prenda seria responsabilità che sarebbe ora di chiudere queste "marce su Roma", ne è riuscita, in parte solo una! Cerchiamo invece di porre in seria considerazione la democrazia, ossia il dialogo e anche la protesta autenticamente pacifica come mezzi buoni per prospettare nuovi orizzonti e smettiamola di giustificare e alla fine accettare quanto viene compiuto.
Non so se sarà facile cambiare, ma so che così si distrugge e temo che il vero scopo non solo dei eran 500 giovani e forti, ma di coloro che se ne compiacciano non sia la democrazia, ma la distruzione della stessa.
Italo Francesco Baldo
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