Il Sindaco Rossella Olivo commenta la situazione dei segretari generali comunali
Domenica 4 Settembre 2011 alle 11:40 | 0 commenti
Rossella Olivo, Comune di Romano d'Ezzelino - Il fatto: un segretario generale viene "silurato" dal Sindaco di Bologna e scrive una lettera di protesta ai media. La reazione: il Sindaco di Romano d'Ezzelino Rossella Olivo esprime solidarietà al Sindaco di Bologna Virginio Merola. "Intervento fuori luogo che mostra quanto i burocrati confondano l'anzianità con la professionalità "
"Mi hanno silurata e affermo il mio dissenso" . E' questo il titolo della lettera scritta dall'ormai ex segretario generale del Comune di Bologna Caterina Grechi e pubblicata sul Corriere di Bologna il 27 agosto. Una lettera che ha attirato particolarmente l'attenzione del Sindaco di Romano d'Ezzelino Rossella Olivo, facendo nascere in lei delle considerazioni di più ampio respiro: "Questo intervento è significativo - esordisce il Sindaco - E' la dimostrazione di come i burocrati dell'amministrazione pubblica troppo spesso confondano il ruolo politico con il ruolo tecnico. Come può un dipendente pubblico lamentarsi della scelta del proprio Sindaco, tra l'altro prevista per legge? Nella mentalità di un burocrate anzianità è sinonimo di professionalità . Invece non è assolutamente così: non è detto che una persona che lavora da anni come segretario generale abbia maturato un'esperienza tale da essere necessariamente legata ad un'alta professionalità . La professionalità aumenta se si crea concorrenzialità . Nessuno mette in discussione l'esperienza pluriennale di un lavoratore ma non è una garanzia sufficiente e non è un parametro valido per tutti. Inoltre, lei stessa nella lettera afferma che non appartiene allo stile dei segretari comunali rapportarsi con i media, ma è significativo come lei invece lo faccia, permettendosi di scrivere un intervento pubblico contro l'Amministrazione."
"L'esperienza è sicuramente un valore e non metto in discussione la sua professionalità - prosegue il Sindaco di Romano- tra l'altro ben descritta dalla stessa nella prima parte della lettera. Una delle uniche scelte del Sindaco è però quella di nominare il proprio segretario comunale che, va ricordato, è sempre e comunque un dipendente pubblico, che ha vinto un concorso. Si tratta di una scelta insindacabile perché il dipendente ha un ruolo tecnico, il sindaco invece ha un ruolo politico e le due sfere vengono troppo spesso confuse."
L'ex segretario Grechi nella lettera illustra ampiamente il suo percorso professionale, la sua gioia nell'arrivare a lavorare nel Comune di Bologna e la sua amarezza poi: "Ho creduto che in questo Comune, dove ho trovato professionalità di altissimo livello, avrei potuto mettere al servizio della città 32 anni di esperienza, competenza, professionale e umana, che ho maturato nei vari Comuni, presso cui ho prestato servizio." E invece, dopo poche settimane dall'inizio del suo incarico, esplode la vicenda Delbono, arriva il commissario prefettizio nel comune di Bologna che però la conferma nel suo ruolo.
Pochi giorni dopo l'elezione a sindaco invece di Virginio Merola, per la segretaria Grechi arriva la "silurata": il sindaco non la riconfermerà perché intende procedere con una profonda operazione di "rinnovamento della dirigenza del Comune".
Questi i fatti. Ma è il commento che viene dopo che indispettisce il Sindaco Olivo. Scrive il segretario silurato: "Voglio esprimere la mia amarezza e il mio dissenso verso un sistema che consente lo spoil system a prescindere dalla verifica del merito. Credo che ad essere silurata sia, ancora una volta, l'emergenza di questo Paese di una pubblica amministrazione competitiva, attenta ai cambiamenti, fortemente impegnata a formare una classe dirigente responsabile e orientata a valorizzare tutte le risorse umane."
"E' vero esattamente il contrario- controbatte il Sindaco Rossella Olivo- Critico questo intervento perché il problema sta proprio nell'opposto di quello che dichiara l'ex segretario di Bologna. Tutti gli anni di esperienza sul campo non autorizzano un dipendente pubblico, e non solo comunale, a candidarsi come emblema della professionalità . Non funziona così. Sarà solo con un sistema di concorrenza che ognuno sarà incentivato a raggiungere il massimo della professionalità . E' l'assenza di concorrenza e meritocrazia la vera piaga del sistema pubblico. Bisogna privatizzarlo, mantenendo chi fa il proprio dovere e mandando a casa chi non lavora o lavora poco. Sono a favore dello spoil system totale: un dipendente del pubblico è un privilegiato, perché ha diritti garantiti, perché in qualunque caso sa che nessuno gli porterà via il suo posto di lavoro, e c'è qualcuno che osa ancora lamentarsi di fronte a dipendenti privati, o piccoli imprenditori, che in tempi di crisi come questi, non sanno se il giorno dopo avranno il lavoro garantito. Un dipendente in gamba lo è per tutti, al di là del colore politico dell'Amministrazione. Serve rendere concorrenziale il lavoro dei dipendenti pubblici affinché ognuno venga esortato a dare il meglio, senza dare per scontato nulla, come questa lettera insegna. Nella lettera invece si dovrebbero leggere i ringraziamenti di questa persona per gli stipendi di certo stellari percepiti durante il suo operato, le cifre degli stipendi dei segretari parlano chiaro, e non le critiche per una scelta del Sindaco, tra l'altro del tutto legittime. Ci tengo a ricordare poi come un segretario comunale che rimane "disoccupato" in attesa di essere convocato in qualche altro comune, rimanga "in disponibilità " percependo un'indennità che, anche se pur minima rispetto a ciò che era abituato a guadagnare, è comunque alta, considerando si tratta di soldi presi senza lavorare".
Il Sindaco di Romano d'Ezzelino vuole esprimere tutta la propria solidarietà al Sindaco Merola "nonostante io non lo conosca personalmente e nonostante sia dalla parte politica opposta alla sua. Ma non è possibile che un segretario comunale si permetta di esprimere il suo dissenso così pubblicamente per una scelta legittima del Primo Cittadino. Questo intervento è l'emblema della mentalità del burocrate che misura la professionalità con gli anni di lavoro. E ribadisco: se vogliamo garantirci la qualità del lavoro pubblico dobbiamo importare dal privato la competitività e il merito, proprio quei valori tanto sbandierati nell'ultima parte della lettera."
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.