Il Signor G. torna sul senatore Filippi e apre sulla Vela (Torre Girardi)
Domenica 1 Novembre 2009 alle 15:00 | 0 commenti
Riceviamo e pubblichiamo una nuova opinione del Signor G., arrivataci sempre firmata per esteso, che riguarda il senatore Alberto Filippi (n. 168 di VicenzaPiù), e la Torre Girardi (La Vela), su cui, dopo aver dato spazio al Comitato Anti Abusi anche sul n.167 e su questo sito, riportiamo ora doverosamente la ‘versione Girardi' a pag. 7 del n. 169 di VicenzaPiù da ieri, sabato, in edicola a 50 cent e da oggi, domenica, in distribuzione gratuita in numerosi punti cittadini (vedi elenco dei principali su Punti di distribuzione nel box a destra) e scaricabile in pdf sempre dal box qui a destra.
Ecco l'opinione del Signor G., mentre siamo fin d'ora e come nostra tradizione pronti ad ospitarne altre simili o diverse.
Di Signor G.
La vela nera
Confessiamo di essere rimasti un po' delusi.
Nel nostro piccolo mondo finalmente accade qualcosa di nuovo.
La cronaca del quotidiano più letto a Vicenza esce dal gossip e azzanna anche un Senatore, Alberto Filippi, facendo sperare in una rivoluzione copernicana.
Invece, poi, un lungo silenzio su tutto il rumore fatto su politica e affari da parte di chi, oggettivamente, è forte del suo predominio informativo.
È bastata una smentita del legale con tanto di preannuncio di querela o, addirittura, la mia modesta opinione pubblicata sul sito di VicenzaPiù, a cui (temerari come sono, il sito e il settimanale, a dare voce a tutti) chiedo di nuovo ospitalità per questa nuova nota, e le luci si spengono, si smonta il palco e saluti?
Mah. Ci rivedremo a Filippi.
La nuova storia di Cenerentola, invidiata perché bella, che perduta la scarpina non ha trovato un principe azzurro bensì cortei di avvocati, comitati di salute pubblica ed ora un'intera colonna di fustigatori dei costumi altrui.
La fiaba (raccontata, nel numero di sabato 31 ottobre sempre, e solo!, da VicenzaPiù a pag. 7, anche nella versione dell'altra campana, che almeno può ora dire la sua verità ) è triste ed il finale non sarà lieto.
Un imprenditore piccolo ma intraprendente investe i suoi quattrini alzando un edificio (la Vela nera o Torre Girardi che dir si voglia) da far ombra a quelli dei vicini.
Splendido e luccicante attira aquile romane e gazze vicentine.
Il coraggio sta per essere premiato, l'intrapresa è ad un metro dal traguardo, entra in campo con megafono un tifoso che strilla "E' tutto sbagliato!".
"Come? Perché? Chi l'ha detto?" Il solito bene informato.
Ma l'architetto, l'Ingegnere, l'urbanista, il Comune, il Sindaco in persona (tutti della vecchia Amministrazione) hanno garantito e Girardi si è fidato.
"Male. Gli affari sono suoi". Gli dice, dopo, qualcuno.
Meditiamo. E leggiamo, ad esempio, la data di nascita sulla carta di identità di un cittadino, emessa ufficialmente da chi può, il Comune.
Se tanto mi dà tanto, potremmo affermare, poi, che è sbagliata di 20 anni almeno. E che in quella via quel cittadino non abita, figurarsi in quella città .
Pensiero stupendo! Scomparso ai creditori, inesistente al fisco. Perduta l'identità si ricomincia da zero.
Un sogno? Un incubo sicuro per chi ci finisce in mezzo.
Una domanda sola ai sapienti, ai saggi, ai giusti.
Un uomo si è fidato di quel che hanno concesso ed è morto sulla parola ritirata poco prima o poco dopo.
Due famiglie soffrono per assalti, anche mediatici. Un'azienda chiude. Ebbene, chi paga?
Lo chiediamo per saperci regolare perché la vita non è carta, fascicoli, faldoni.
Se fosse solo quattrini sarebbe una gran baldracca.
Un'ultima considerazione.
Il Giornale di proprietà degli Industriali in 15 giorni attacca due imprenditori associati.
Uno lo è ancora vivo e vegeto. L'altro non lo è più per cause di forza maggiore.
A quale sarà più facile sparare addosso?
... Osserviamo ...
Il Signor G.
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