Il ponte di Roana e i suicidi, l'idea del lettore: per evitarli una "installazione" di filo spinato della Grande Guerra lungo il parapetto
Mercoledi 6 Settembre 2017 alle 16:20 | 1 commenti
Pubblicato il 5 settembre alle 22.58, aggiornato il 6 alle 16.20. Egregio Direttore, ancora una volta il ponte di Roana ritorna a far parlare di sé. Nell'arco di un mese due imprenditori l'hanno scelto per l'ultimo atto, l'ultimo passo disperato della loro vita. So di un progetto di quel Comune rivolto a impedire che lo storico ponte, caparbiamente voluto dalla "Togna Turca", esaltante figura di donna cimbra roanese, stanca e arrabbiata di dovere scendere, e risalire imprecando, la Val d'Assa per recarsi verso Asiago, consentisse di realizzare ben altro, triste progetto. Esso risale al 2005 e possiede tutti i visti per essere realizzato, compresa l'approvazione della Soprintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici.
Mancano però i fondi necessari preventivati: un milione di euro. Esso prevede sul ponte, ai lati della sede stradale, un'alta struttura metallica che nel disegno ricordi la "silhouette" di un'auto Lamborghini, il modello Gallago.
L'importo di spesa e, anche di più, la forma estetica di deterrente scelta, mi lascia oltremodo perplesso.
Stiamo attraversando gli anni del Centenario e questo ponte, se potesse parlare, avrebbe molto da dire. Muto testimone delle vicende belliche che intorno ad esso si svolsero, venne fatto saltare e poi ricomposto con le stesse pietre modanate che erano state il suo corpo.
Avrei un'idea, molto modesta, soprattutto nella spesa, ma certamente efficace. Basterebbero alcune centinaia di metri di filo spinato, magari con ruggine, meglio ancora se proveniente proprio da quei campi di battaglia, applicati con cura sopra il parapetto, e nessuno salterebbe giù, almeno da lì.
È tempo di installazioni artistiche, anche relative alla Grande Guerra. Questo Ponte potrebbe diventare, con l'attenta applicazione di autentici reperti e cimeli bellici, che tanti abitanti dell'Altipiano sarebbero orgogliosi di prestare, un'intensa, impressionante realtà museale che nessuno poi avrebbe il coraggio di rimuovere. E a costo irrisorio.
Troppo economico per essere preso in considerazione?
La ringrazio dell'attenzione e La saluto cordialmente
Emilio Fornasa
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