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Il pioppo nero, archetipo di una diversa concezione di città

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 4 Dicembre 2010 alle 16:43 | non commentabile

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Ciro Asproso, Sinistra Ecologia e Libertà - Nel settembre del 2004, l'Immobiliare le Mura presentò un progetto mediante Intervento Edilizio Diretto per realizzare un fabbricato di 3 piani - pari a 4.500 mc di volume - sul terreno dell'ex Q8 in via Ceccarini. Questo, sebbene il PRG classificasse l'intera area: "Zona residenziale di valore storico ambientale" e prescrivesse l'obbligo di un Piano Urbanistico Attuativo, da sottoporre al parere del Consiglio comunale.

Si trattava di un caso emblematico, per la vicinanza alle mura medievali e per le esigenze di recupero degli standard pubblici. Ne nacque un confronto politico-giudiziario, prima al TAR e in seguito al Consiglio di Stato, che si concluse solo nel 2008, con la sconfitta del privato e il giusto riconoscimento per Italia Nostra, il Comitato di S. Lucia e gli Ambientalisti, che si erano battuti in difesa della pianificazione territoriale e per il rispetto dei vincoli urbanistici. Tuttavia anche in quel frangente non mancarono le voci dissonanti, da parte di chi invocava il libero mercato e una diffusa consuetudine alla flessibilità delle norme.
Uno scontro analogo si ebbe con l'assessore Cicero e l'allora sindaco Hullweck, a causa delle modifiche apportate alla viabilità e contro l'inutile e pericolosa rotatoria di Borgo Scroffa, la quale, oltre a non risolvere i problemi di traffico e parcheggio della zona, ha reso pericoloso un incrocio che prima non lo era (come dimostrano le statistiche della polizia Municipale).
A distanza di anni e nonostante il diverso colore politico della Giunta, siamo nuovamente in campo, per difendere gli stessi valori e reclamare il giusto ruolo di cittadini consapevoli. Salvare un pioppo monumentale (dichiaratamente sano) dall'assalto delle motoseghe comunali assume, dunque, un significato ben più alto della semplice difesa dell'alberello e non è affatto una battaglia di retroguardia, come si vorrebbe far credere con disarmante ingenuità. Per noi, ha lo stesso significato della mobilitazione contro il condominio abusivo ed è l'archetipo di una diversa concezione di città.
Ciò che si vuole evidenziare è, innanzitutto, il tema dei vincoli cui sottoporre la trasformazione territoriale. La qualità urbana che si era prodotta nel tempo, attraverso le relazioni tra comunità insediata e ambiente circostante, è andata perduta a causa di un modello di crescita sempre più indifferente dei beni collettivi e delle risorse naturali.
Impermeabilizzare il territorio, costruire senza regole - in barba agli standard pubblici e alla crescente densità abitativa - è stato, ed è tuttora, propagandato per "benessere economico".
Costruire tangenziali e nuovi assi di penetrazione, fluidificare il traffico e realizzare un diluvio di rotatorie ci ha resi vulnerabili ad allagamenti e frane, ma non è servito a rendere più sicure le nostre strade, né a decongestionare la circolazione delle auto.
I modelli di simulazione del traffico su cui si basa il Comune non sono aggiornati ed è necessaria una revisione complessiva; inoltre occorre un serio approfondimento, ai fini di una migliore valutazione degli effetti del sistema sulla mobilità generale. In particolare, siamo in attesa di capire cosa cambierà nel trasporto collettivo e con quali modalità si potrà accedere al centro storico. Speravamo che con la nuova Amministrazione, fosse concluso il tempo dei provvedimenti estemporanei e disorganici, così come ci eravamo illusi che vi sarebbe stato un maggiore confronto, tra politici e cittadini, sul futuro della città.
Non meno preoccupante è lo stato in cui versa la gestione del verde pubblico. Al trasferimento di competenze e risorse dal Settore comunale, ad AMCPS prima, ed AIM poi, non è corrisposto un miglioramento del servizio o una più scrupolosa politica ambientale.
Mancano adeguati finanziamenti, non si è attuato un programma di controlli fitopatologici e di messa in sicurezza delle piante; non esiste un Piano organico di cura, manutenzione ed incremento del nostro patrimonio arboreo. Migliorare la qualità e l'immagine del paesaggio urbano non è un lusso, ma serve a valorizzare il territorio e aumentare il ben-essere dei suoi abitanti.
Un'ultima osservazione riguarda il ruolo di Cicero in questa Giunta.
Nulla di personale nei suoi confronti, ma lo sdoganamento voluto da Variati non è solo tatticismo pre-elettorale; lo dimostra la metamorfosi avvenuta in molti esponenti del PD, che lo criticarono aspramente fin quando militava nel campo avverso, mentre ora sono più che zelanti nel difenderne le scelte. Sul fronte della Mobilità, l'agenda politica è scandita dalle medesime priorità della precedente Amministrazione e se questo non pone un problema di coerenza, quantomeno, denuncia una straordinaria mancanza di idee.
Sebbene la Cultura non sia di gran moda in questo Paese, vorrei concludere con una citazione presa in prestito da William Shakespeare che mi sembra pertinente:
"Se si concede alla natura nulla di più dello stretto indispensabile, la vita dell'uomo vale meno di quella di una bestia".

 

 

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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