Il personale delle Province venete chiede un tavolo di confronto
Venerdi 25 Ottobre 2013 alle 14:38 | 0 commenti
Provincia di Vicenza - Il personale delle Province venete scende in campo. Lo fa attraverso i propri rappresentanti sindacali, le Rsu di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza che congiuntamente questa mattina hanno inviato una accorata lettera alle Organizzazioni Sindacali territoriali, regionali e nazionali, ai Parlamentari eletti nelle circoscrizioni del Veneto, al Presidente, al vice Presidente, all’assessore al bilancio della Regione Veneto, ai Presidenti, agli assessori e ai consiglieri delle Province venete, all’UPI e alle altre RSU delle Province italiane.
Lo fa non tanto e non solo per chiedere garanzie sul mantenimento dei posti di lavoro di tante persone, ma anche e soprattutto per continuare ad assicurare ai cittadini e al territorio il livello e la qualità dei servizi pubblici finora erogati.
Guai, però, a pensare che si tratti della difesa cieca di uno stato di fatto. Anzi, i dipendenti vogliono e chiedono una proposta seria e concreta di modifiche istituzionali e di riforma delle pubbliche amministrazioni, in una prospettiva di semplificazione, di razionalizzazione e di tagli al superfluo.
Una riforma che punti all’efficienza dei servizi pubblici, non alla loro soppressione, e alla valorizzazione di personale capace e professionale, in grado di contribuire allo sviluppo del territorio.
Una riforma che oggi non c’è e che ha anzi lasciato il posto ad una perdurante confusione accentuata dal susseguirsi di norme in palese contraddizione fra loro o, addirittura, cassate parzialmente dalla Corte Costituzionale.
Le Rsu delle sette Province venete, preoccupate dell’attuale situazione, sollecitano quindi le Organizzazioni Sindacali, le parti politiche locali e i Rappresentanti istituzionali eletti nel territorio provinciale, ad un urgente confronto pubblico con i lavoratori. Con l’obiettivo di chiarire e definire tempestivamente il quadro normativo in materia e in particolare le funzioni degli enti di area vasta e delle città metropolitane, ad oggi enunciate solo in modo parziale e generico.
Nell’attesa della riforma, chiedono adeguate risorse economiche ed umane per garantire ai cittadini i servizi fondamentali in tema ambientale, urbanistico, scolastico, viabilistico.
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