Quotidiano | Categorie: Diritti umani

Il Penthotal, la pena di morte e il dolore umano.

Di Lucio Panozzo Sabato 25 Dicembre 2010 alle 10:47 | 0 commenti

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Oggi farò alcune considerazioni, molto lontane fra loro eppure confluenti su quell'aspetto (al giorno d'oggi trascurabilissimo) che si chiama dolore umano.
Comincio con la prima sulla pena di morte. Giorni orsono salì agli onori delle cronache un fatto straordinario: il Penthotal usato per le condanne a morte negli USA viene prodotto in Italia. Apriti cielo! I soliti benpensanti all'italiana si sono denudati a forza di strapparsi le vesti, e invero non fu un bello spettacolo.

Proteste varie, assicurazioni da parte governativa, tutto per dire che quel veleno di morte non doveva essere fabbricato in Italia. A nessuno è venuto in mente di protestare semplicemente contro la pena di morte e magari contro "questo particolare tipo di morte". Infatti ormai è di pubblico dominio che il Penthotal non assicura una morte istantanea, ma a volte ci impiega minuti, anche decine, durante i quali il condannato vive un'eternità di dolore non valutabile con i parametri di chi non abbia provato di persona.
Ognuno ha la sua idea sulla condanna a morte, personalmente reputo che l'ergastolo possa essere sufficiente, anche troppo. E basterebbe la certezza della pena perché apparisse adempiuto il dovere dello stato democratico, sia esso legato alla rieducazione e recupero sociale del condannato che al sentimento di vendetta popolare (non previsto dal dettato costituzionale quest'ultimo, ma molto sentito nell'intimo di ognuno, dove vigono ancora, latenti, i sani principi legati al diritto naturale).
Se morte dev'essere, perché infierire sul condannato? Perché allungare quegli istanti infiniti che trascorrono dal prelevamento del condannato in cella fino al momento in cui l'ago assassino gli fora la vena del braccio? Perché non sedare con un potente sonnifero il povero disgraziato e procedere poi alla triste operazione? Non sarebbe questo un atto di quelle pietà e carità cristiane tanto sbandierate, ma troppo spesso negate?
Tornando a coloro che protestano per il Penthotal fabbricato in Italia, concludo con una proposta. Perché non mandiamo un paio di cacciabombardieri a fare scempio della città di Maniago, colpevole di aver fabbricato per secoli i migliori coltelli d'Italia? Chissà quanti di quegli arnesi sono serviti a mani omicide per portare a termine orribili scempi di vite umane. Si sentirebbero più tranquilli questi eterni "protestanti"? Per rassicurarli si potrebbe d'ora in poi servirsi di coltelli nella città di Toledo, e con essi affettare golosamente il salame come sgozzare allegramente le suocere, in piena tranquillità di coscienza: la colpa sarebbe in ogni caso dei Toledani o Toledesi o quel beato "C" che volete.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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