Il Pd vicentino approva il regolamento elettorale: tana libera tutti
Sabato 22 Settembre 2012 alle 20:15 | 0 commenti
Una commissione di saggi dei Democratici vicentini, durante l'estate, si riunisce e elabora un regolamento per le candidature alle prossime elezioni amministrative: «In momenti come questi in cui l'antipolitica regna sovrana - si convincono e li convincono - bisogna mettere a punto un regolamento di stampo innovativo». E i "saggi" Poletto, Lazzari, Bettiato, Poggi e Spiller «si fanno prendere la mano», sentenziano i contrari ai ... tagli (nella foto d'archivio il segretario cittadino Peroni e il capogruppo in Comune Formisano).
Ne esce, infatti, un documento, a detta di alcuni, «eccessivamente rigoroso» che porterebbe all'esclusione di nomi eccellenti: addirittura lo stesso Poletto, onore al suo rigore, e poi Cangini, Formisano, Nisticò, Rolando, eccetera.
Infatti i comandamenti della prima stesura del Vangelo elettorale impongono che «dopo tre mandati anche non consecutivi non è più possibile ricandidarsi, il Presidente di un Ente deve dimettersi quando viene candidato e non se viene eletto, non sono ammissibili le candidature di iscritti anche in liste che concorrono allo stesso obiettivo (l'esempio più citato è quello della Lista Variati, ndr)».
Ma l'autunno, e la necessità di non perdere pezzi e voti per strada, porta consiglio ...
L'assemblea di oggi pomeriggio presso la sede provinciale del Partito «riporta il regolamento nell'alveo della ragionevolezza», ci dice uno dei presenti.
Viene accolto un emendamento della circoscrizione n. 2 sostenuto anche da Ingrid Bianchi che, col sopsiro di tanti esperti amministratori, consente la candidatura di chi non abbia già fatto tre mandati "consecutivi" e passa la linea della incompatibilità con le cariche solo post elezioni e non l'ineleggibilità per cui «un presidente di un ente, un esempio eccellente potrebbe essere Giovanni Rolando dell'Ipab, può rimanere in carica fino alle elezioni e poi deve dimettersi solo nel caso in cui venga eletto e accetti l'esito delle urne».
Dulcis in fundo passa un emendamento che stabilisce che non verrà rinnovata la tessera a un iscritto che dovesse decidere di candidarsi in una lista concorrenziale ed alternativa a quelle del Sindaco espresso dal Pd.
Questo è il succo del regolamento, che, così emendato, è stato approvato all'unanimità . «Tana libera tutti», ecco la critica extra voto dei soliti coraggiosi, a cui fa da contrappeso il «tutto è bene quel che finisce bene» sancito dalle votazioni.
Democratiche.
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