Il Pd e Renzi, l'opinione di Verlato
Lunedi 24 Settembre 2012 alle 11:11 | 0 commenti
Riceviamo da Adriano Verlato, Vicenza Riformista, e pubblichiamo
Fino a qualche mese fa, ante discesa in campo di Renzi, il Pd nazionale aveva raggiunto una discreta coesione e sembrava fossero scemate tutte le fronde interne. Si trattava solo una tregua di passaggio. Non appena il sindaco di Firenze ha ufficializzato la sua partecipazione alle primarie, sono iniziati i problemi.
Veramente erano già iniziati prima, con tutta la storia delle persone da rottamare. Il giovane contendente si professava sincero e schietto e, invece, era spesso poco garbato e offensivo. Parlava di leader più vecchi della sua nonna, suggeriva ad altri di lasciar perdere e dedicarsi alla scrittura e, in buona sostanza, voleva pensionare un po'tutti. Ora siamo arrivati al dunque. Il giovane contendente alla corsa per la candidatura alla presidenza del Consiglio, è partito per il suo mega viaggio elettorale e si vedrà come andrà a finire. Bersani dice che queste primarie sono di coalizione ed, allora, si dovrebbe osservare che ogni partito della coalizione dovrebbe avere un candidato. Ma noi ne abbiamo due. Come la mettiamo? Non basta. Ora un'altra mezza dozzina di democratici vuole presentarsi alle primarie. L'operazione rischia di trasformarsi in farsa. O si fanno prima le primarie di partito - con due turni- e poi quelle di coalizione, oppure perdiamo ogni credibilità con l'elettorato. C'è anche il rischio, vedi Vendola, che lo stesso rinunci a partecipare e che una stessa decisione la assumano anche Tabacci e altri. Insomma, cerchiamo di essere più seri e sciogliamo i dubbi. L'altra sera ho ascoltato Renzi a " 8 e mezzo". Sulla sua velocità di eloquio e di pensiero non ho dubbi. Sulle sue capacità di aministratore mi piacerebbe aspettare il consuntivo del mandato a Firenze. Sul fatto che lui trovi ottimo il lavoro di Monti, concordo pienamente, tuttavia ho molte perplessità ed anche di più. Non vedo in lui la maturità , l'equilibrio e la competenza per dirigere un Consiglio dei Ministri e lo vedo sprovveduto per i rapporti internazionali che sono praticamente quotidiani e che vertono, quasi essenzialmente, su questioni di economia, di politica economica e ficalità in senso lato.
Staremo a vedere
Adriano Verlato
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.