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Il patrono degli avvocati: Sant'Alfonso de Liguori

Di Italo Francesco Baldo Venerdi 1 Agosto 2014 alle 11:00 | 0 commenti

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Una delle figure di Santi più interessanti del Settecento napoletano è senza dubbio Alfonso de Liguori, che dovrebbe sempre essere considerato soprattutto dagli avvocati, Fu il primo a dettagliare un Codice deontologico per la professione forense, ossia una serie di “regole” dettate dalla stessa professione per meglio esercitarla e soprattutto con giustizia. Infatti chi chiede giustizia deve essere lui stesso nella prospettiva della giustizia e nel chiedere che la sentenze siano conformi ad essa.

Il diritto, infatti, ha come fine la giustizia e questa è la realizzazione nel consorzio umano del bene; dipenda dalla dimensione etica e a questa ci si deve riferire per comprendere quale sia il valore del diritto di uno stato. La stessa pena non è il frutto del solo diritto, ma essa va riguardata anche come un “bene”, ossia la remunerazione rispetto a quanto commesso ed ha come fine la riappacificazione con il consorzio umano e le sue leggi.  Ben sosteneva Giovanni Paolo II nel suo Discorso al Parlamento Italiano che compito della amministrazione politica è anche quello di esercitare la clemenza che non è un atto di cancellazione ma di stimolo all’impegno di personale ricupero per rientrare  nella società

La vita del Santo è molto indicativa e costituisce essa stessa, accanto alle sue opere e alle regole per l’esercizio forense, un esempio.

Alfonso de Liguori nasce a Napoli il 27 settembre 1696 da nobile famiglia. Dopo gli studi di filosofia e diritto e dopo aver praticato per  alcuni anni alla professione forense. In seguito ad una causa che perse ingiustamente, come fu dimostrato, decide si abbandonare il mondo dei tribunali e di  diventare sacerdote e si dedica soprattutto ai più poveri della città di Napoli. Estende poi il suo ministero anche nelle montagne della zona di Amalfi, vedendo il grave stato di abbandono materiale e spirituale dei pastori che colà vivevano. A Castellamare di Stabia fonda la Congregazione del SS. Salvatore, divenne vescovo a Sant’Agata dei Goti (Benevento)  dove morì  il 1 agosto del 1787. Ecco le REGOLE

  • 1. Non bisogna accettare mai Cause ingiuste, perché sono perniciose per la coscienza, e pel decoro.
  • 2. Non si deve difendere una Causa con mezzi illeciti, ed ingiusti.
    3. Non si deve aggravare il Cliente di spese indoverose, altrimenti resta all’Avvocato l’obbligo della restituzione.
  • 4. Le Cause dei Clienti si devono trattare con quell’impegno, con cui si trattano le Cause proprie.
  • 5. E necessario lo studio dei Processi per dedurne gli argomenti validi alla difesa della Causa.
  • 6. La dilazione, e la trascuratezza negli Avvocati spesso dannifica i Clienti, e si devono rifare i danni, altrimenti si pecca contro la giustizia.
  • 7. L’Avvocato deve implorare da Dio l’ajuto nella difesa, perché Iddio e il primo Protettore della giustizia.
  • 8. Non è lodevole un Avvocato, che accetta molte Cause superiori a suoi talenti, alle sue forze, ed al tempo, che spesso gli mancherà per prepararsi alla difesa.
  • 9. La Giustizia, e l’Onestà non devono mai separarsi dagli Avvocati Cattolici, anzi si devono sempre custodire come la pupilla degli occhi.
  • 10. Un Avvocato, che perde una Causa per sua negligenza si carica dell’obbligazione di rifar tutt’i danni al suo Cliente.
  • 11. Nel difendere le Cause bisogna essere veridico, sincero, rispettoso, e ragionato.
  • 12. Finalmente, diceva Alfonso, i requisiti di un Avvocato sono la Scienza, la Diligenza, la Verità, la Fedeltà, e la Giustizia ”.

Oggi esiste un diverso Codice Deontologico, ma  ricordare per rifletterci e meditarci, credo, costituisca un buon esercizio. 

Leggi tutti gli articoli su: avvocati, Alfonso de Liguori

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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