Il Museo Diocesano accoglie il Gioiello di Vicenza e la sua storia
Mercoledi 11 Settembre 2013 alle 17:50 | 0 commenti
Il Comitato per il Gioiello di Vicenza - Il “Gioiello di Vicenza†– l’ex voto della città di Vicenza – ha attirato l’ammirazione della folla di fedeli che si sono recati al santuario della Madonna di Monte Berico in occasione della festa dei oto, che onora la Patrona della Città e Diocesi di Vicenza. L’impressione era che quell’ex voto non fosse mai stato sottratto dalla storia.
La sera del 7 settembre, una processione è partita da Piazza dei Signori, dopo che mons. Pizziol, Vescovo di Vicenza, ha benedetto il Gioiello e salendo dall’Arco delle Scalette – accompagnato dal Priore del Santuario padre Giuseppe Zaupa – ha riportato all’origine un percorso tradizionale e ha fatto riscoprire vie della città meno frequentate. Precedendo l’annuale processione della Diocesi per il Rosario e la preghiera per la pace, il Gioiello, prima collocato sul sagrato, è stato portato all’interno del Santuario dove è rimasto per tutta la giornata dell’8 settembre.
Venerdì 13 settembre alle ore 18.00 sarà il Museo Diocesano ad inaugurare l’accoglienza del Gioiello nella risistemata “Sala dei Patroniâ€. La Sala vede la presenza di tre opere che aiutano a capirne il significato (foto): il bel dipinto del Maffei “San Vincenzo con il modello della città di Vicenzaâ€, già al Museo, un dipinto settecentesco della “Madonna che appare a Vincenza Pasini sul Monte Berico†di proprietà della parrocchia di Magrè e infine il pastorale del vescovo Ferdinando Rodolfi che ha sul ricciolo la scena della Vergine che appare a Vincenza Pasini. Le tre opere dialogano con il Gioiello chiarendone il senso e il valore.
Un video ripercorre tutta la storia di questo progetto dal 1578 al 2013.
La presentazione di venerdì 13 p.v. vedrà lo storico del Comitato, prof. Luca Trevisan, ripercorrere la vicenda del Gioiello più antico. L’allestimento museale, progettato dallo studio degli architetti Tortelli - Frassoni di Brescia e dall’arch. Alessandro Polo, permette di godere appieno e da vicino il Gioiello. La base in noce, su cui poggia l’opera, è realizzata da Visentin Casa di Rosà , ditta l’ha finanziata assieme al Collegio Notarile di Vicenza e Bassano del Grappa e Corà Timber. La teca di sicurezza in cristallo è offerta da Chimento Gioiellieri in occasioni dei 50 anni dell’azienda. La stessa aveva omaggiato il Gioiello di una “Ruetta†dorata in scala, consegnata al Sindaco Achille Variati in veste di Presidente dell’Ass. Comitato per la Rua di Vicenza.
La targa dedicatoria in argento, sulla base in legno, ripercorre il voto del 1578 e il progetto rinato nei nostri giorni grazie ai cittadini e al Comitato. Il punzone presente sulla targa, è il simbolo storico del Gioiello ritrovato in un dipinto del Palazzo del Monte di Pietà e rappresenta la Madonna di Monte Berico inscritta in una serliana della Basilica Palladiana, a sua volta inscritta in un cerchio (simbolo di perfezione). Il Comitato vi ha aggiunto il proprio motto PER ASPERA AD ASTRA ovvero “attraverso le asperità si arriva alle stelleâ€. Stelle che rappresentano la Madonna di Monte Berico.
L’inaugurazione del Gioiello di Vicenza al Museo Diocesano è conferita della Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Dobbiamo ricordare le 10 gioiellerie del centro storico che hanno gestito con professionalità e precisione la paziente raccolta di materiale d’argento per oltre un anno, raggiungendo il peso di 73,5 kg per 200 famiglie di donatori, impressi sulle targhette alla base del Gioiello. La direzione del Museo Diocesano offre l’ingresso gratuito per 2 persone a chi presenterà  la “ricevuta†di donatore dell’operazione “Trasforma il tuo vecchio Argento in Storia†rilasciata al momento della donazione. La possibilità di visite guidate o presentazioni del Gioiello vanno concordate con il Museo stesso.
La medaglia celebrativa in argento del ritorno del Gioiello di Vicenza in occasione dell’8 settembre, sembra riscontrare grande interesse nei collezionisti o amatori. È realizzata con argento 925 del peso di 150 gr. Le richieste per poter acquistare una medaglia vanno indirizzate all’Argenteria Carlo Rossi, alla cui cura è affidata la realizzazione.
Il ritorno del Gioiello di Vicenza è patrocinato dalla Regione del Veneto, Comune di Vicenza, Consiglio Notarile dei distretti riuniti di Vicenza e Bassano d. G., Museo Diocesano di Vicenza, Confartigianato Vicenza, FAI Fondo Ambiente Italiano – del. di Vicenza, Le Botteghe Storiche di Vicenza ed è promosso da Comitato per la Rua, Diocesi di Vicenza - Ufficio per i Beni Culturali, Festival Biblico, Gioielleria Soprana, Pro Loco Postumia, VAGA – Ass. giovani architetti della provincia. Con il sostegno di Argenteria Rossi, Vi1544, Legor Group S.p.A., Torneria Nicoletti, Chimento Gioiellieri, Visentin Casa, Corà Timber, Caoduro S.p.A., Arte Ricamo S.n.c., Zecchinato Incisioni Vicenza, AreaArte.
Breve cronistoria del Gioiello
Il Gioiello è un capolavoro di fede e di gioielleria fatto costruire dai vicentini nel 1578 come ex voto per scongiurare le continue epidemie di peste. Il consiglio cittadino lo “affidò†simbolicamente nelle mani del patrono San Vincenzo perché lo consegnasse alla patrona della città , la Madonna di Monte Berico attraverso una processione religiosa che partisse dalla chiesa di S. Vincenzo in piazza dei Signori fino al Santuario. Realizzato partendo dalla “pianta angelica†custodita in Vaticano con la supervisione di Andrea Palladio e le maestria dell’orafo Cesare Capobianco (documentato) perché rappresentasse l’anima della città nel pieno della sua trasformazione in “teatro urbis†neoclassico.
Nelle campagne d’Italia del 1797 le truppe napoleoniche razziarono la maggior parte dell’oreficeria ricavandone materiale prezioso e tra questi il Gioiello che da allora sopravvisse nella memoria solo attraverso sei dipinti ad olio conservati in chiese e istituzioni della provincia. Nell’ambito della rinascita dei due simboli storici della città , il Giro della Rua e il Gioiello, lo storico Davide Fiore riunì nel 2009 al Museo Diocesano i membri del futuro Comitato scientifico, ognuno per la sua specifica capacità all’interno del progetto.
Un concorso di idee per giovani architetti e designer premiò nel 2010 il certosino lavoro dell’arch. Romano Concato di Trissino che restituì il Gioiello secondo un’immagine tridimensionale verosimile rispetto le indicazioni di concorso scritte dal prof. Luca Trevisan. Il progetto restituisce l’immagine di una Vicenza ideale del 1578 (anno della morte del Palladio) scalata secondo la Divina Proporzione cara agli architetti rinascimentali. In sintesi si può osservare la Vicenza reale del Rinascimento, racchiusa dalla cinta di mura antiche, regolarizzata con ogni elemento singolo rapportato al tutto.
Nel 2011 con una raccolta pubblica di argento denominata “Trasforma il tuo vecchio Argento in Storia†coordinata da 10 gioiellerie del centro storico (Orologeria Pavan, Gioielleria Oreficeria Argenteria Ageno, Orologeria Gioielleria Dal Ponte, Gioielleria Da Rin, Oreficeria e Gioielleria Soprana, Gioielleria Donegà Paolo, Gioielleria Re Mida, Gioielleria Gino Zoccai, Oreficeria Orologeria Marotto, Daniela Vettori Orefice) si arrivò (agosto 2013) alla raccolta di 70363,78 gr di materiale prezioso, qualche donazione in denaro. I donatori hanno offerto il loro vecchio argento di casa “Per la ritrovata armonia socialeâ€, come offertorio per superare la crisi economica e sociale di questi anni e per riacquisire fiducia come popolo attraverso la cultura e la fede, rimanendo iscritti sulla fascia d’argento applicata alla base trasportabile in legno. Il numero delle famiglie di donatori è di 168, di cui 71 hanno raggiunto o superato il mezzo kg di materiale offerto.
Trasformato l’argento in lingotti “argento 925â€, il Comitato decise di procedere alla ricostruzione del progetto unendo la tecnologia laser PLM della ditta Legor Group appositamente sperimentata con l’argento per quest’opera, con la necessità di riprogettare ogni singolo pezzo per dialogare con la tecnologia informatica. [NOTA: Powder Laser Melting (PLM) è una tecnologia industriale innovativa di prototipazione rapida che si basa sul processo di sinterizzazione laser selettiva; la tecnologia PLM permette di realizzare complessi oggetti tridimensionali partendo direttamente da un modello CAD con conseguente riduzione delle tempistiche di produzione. Gli oggetti realizzati con questa tecnica sono costruiti strato dopo strato (additive manufacturing) tramite la fusione laser localizzata di polveri metalliche molto fine e con caratteristiche chimico-fisiche appositamente ingegnerizzate. La sovrapposizione successiva degli strati da quindi vita all’oggetto che, per dimensioni e morfologia, riproduce esattamente il modello tridimensionale elaborato al computer].
Lo straordinario lavoro volontario del maestro argentiere Carlo Rossi, in occasione dei 50 anni della sua attività artigiana a Vicenza, ha visto un minuzioso lavoro di lucidatura, patinatura, saldatura e talvolta ricostruzione di elementi molto fragili, un lavoro capace di unire tecniche secolari alla tecnologia di ultima generazione. Per scelta del Comitato gli edifici palladiani (molti dei quali non terminati alla sua morte), sono stati rifiniti con maggiore dovizia di particolari. Nel frattempo oltre 30 presentazioni aperte al pubblico sono state offerte dal Comitato anche grazie a proiezioni interattive studiate appositamente in musei, scuole, circoli o iniziative di piazza.
Molte sono le aziende e gli artigiani che hanno offerto il proprio lavoro nella realizzazione di elementi ad alta specializzazione come le viti in argento massiccio, le microfusioni, il quadrante della Torre Bissara in smalto, la Rua in miniatura in oro, il basamento e la portantina in legno, l’allestimento museale, il Gonfalone, la cupola protettiva, l’apparato processionale studiato appositamente con un’immagine classica [si veda la scheda tecnica].
Parallelamente un lavoro di ripristino del percorso storico per il trasporto del Gioiello dal cuore della città al santuario è stato svolto in accordo con le autorità ecclesiastiche come prima dell’arrivo di Napoleone a Vicenza.
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