Il metodo vicentino secondo Baldo per le questioni delle abitazioni: la commissione
Martedi 8 Gennaio 2013 alle 09:54 | 0 commenti
Riceviamo da Italo Francesco Baldo e pubblichiamo.
La società oggi è complessa, i suoi variegati aspetti richiedono attenzione, ponderazione e capacità decisionale, che dipende anche da aspetti economici molto rilevanti. Ai tempi di K. Marx e F. Engels si affrontò la questione delle abitazioni, ne scrisse il sodale di Marx in un celebre opuscolo La questione delle abitazioni, tre articoli del 1872 pubblicati a Lipsia che si richiamano allo scritto La situazione della classe operaia in Inghilterra.
 Gli articoli erano contro le tesi dei socialisti utopistici alla Proudhon, che riteneva negativo l'affitto e proponevano come soluzione l'abolizione mediante riscatto dell'appartamento. Di contro Engels, come Marx, si pose la domanda:"Come va risolta, allora, la questione delle abitazioni?" e rispose: con l'abolizione della proprietà stessa, come si deve abolire la proprietà dei mezzi di produzione. Questa la strada che il socialismo intraprese. In URSS furono requisite le case e ad ogni compagno fu assegnata un certa metratura, circa 25 mq., e ciò attraverso l'istituzione di una apposita Commissione, come è ben ricordato anche dal celebre romanzo Il dottor Zivago. C'era penuria di case; la Commissione decise nel giro di un paio di anni. Nei paesi poi a regime di democrazia popolare, nell'est europeo, in qualche stato si mantenne la proprietà della casa, ma solo se era necessaria, e le apposite commissioni valutavano. E', infatti, tipico della visione comunista, quella di istituire sempre e comunque "commissioni" che tra nomina, convocazione, deliberazione, stesura dei verbali, atti di comunicazione, quando non vi siano anche sottocommissioni, impiegano sempre un paio d'anni prima di decidere. Purtroppo nella questione primaria delle abitazioni servono decisioni veloci, in relazione alle difficoltà economiche e agli sfratti. Essere decisionisti serve in questi casi, la Commissione è spesso solo una esibizione, oggi mediatica, per dichiarare che si farà qualche cosa... Eppure Engels aveva messo in guardia dalle Commissioni nel suo scritto:"Prima d'ogni altra cosa il signor Sax ci adduce l'esempio della Francia bonapartista! Com'è noto, al tempo dell'esposizione mondiale di Parigi, Luigi Bonaparte istituì una commissione, apparentemente perché riferisse sulle condizioni della classe operaia francese, in realtà per descriverle come veramente paradisiache, a maggior gloria dell'impero. Ed è al resoconto di questa commissione, composta dagli arnesi più corrotti del bonapartismo, che si richiama il signor Sax, in particolare anche perché i risultati del loro lavoro sono, "secondo la dichiarazione dallo stesso comitato perciò istituito, abbastanza complete per la Francia"! E quali sono questi risultati? Su 89 grandi industriali e relative società per azioni che hanno dato informazioni, 31 non hanno costruito affatto case per lavoratori; le case costruite, secondo la stima dello stesso Sax, hanno dato abitazione al massimo a 50-60.000 persone, e gli appartamenti consistono quasi esclusivamente di due camere per famiglia! " Ma in Italia si preferisce, come in URSS, la burocrazia.
Sarebbe invece importante che delle tante commissioni istituite, insieme alle tante istituzioni nulla facenti, avessero poi almeno qualche verifica su quello che hanno fatto e soprattutto se hanno risolto dei problemi o se ne hanno, politically correct, parlato tra loro.
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