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Il Mattino, Beniamino Anselmi vorrebbe dimettersi da presidente di Veneto Banca

Di Rassegna Stampa Lunedi 7 Novembre 2016 alle 09:18 | 1 commenti

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Il presidente intende però restare nel Cda dell’istituto. Non condivide i tempi molto rapidi sulla fusione con Bpvi. Scrive Roberta Paolini su “Il Mattino di Padova” di oggi: “Oggi sarà il giorno della verità per la presidenza di Beniamino Anselmi in Veneto Banca. Il manager piacentino, secondo fonti vicine all’istituto di Montebelluna, avrebbe in animo di rimettere il suo mandato. La lettera con le sue dimissioni potrebbe arrivare già nella serata odierna a mercati chiusi. Anselmi avrebbe intenzione di restare nel consiglio di amministrazione, assumendo un ruolo nella trasformazione digitale che dovranno affrontare Bpvi e Veneto Banca per arrivare alla fusione.

E sarebbe stata proprio l’ipotesi di integrazione delle due ex popolari venete che avrebbe portato il numero uno di Montebelluna a ragionare su un suo passo indietro. C’è da scommettere che il telefono di Anselmi abbia squillato parecchio ieri dopo la notizia diffusa dal nostro giornale. Notizia di cui, da quel che si sa, non sarebbero stati al corrente né l’azionista di Veneto Banca, il fondo Atlante, né l’omologo di Anselmi in Bpvi, Gianni Mion. Anche se, pare, alla base della decisione di lasciare del banchiere piacentino ci sia stata proprio la diversa visione con Mion sulla fusione Bpvi e Veneto Banca. Se c’è una caratteristica che rende simili per non dire identici Mion e Anselmi è l’indipendenza. Hanno carriere sfavillanti di successi alle proprie spalle, la sicurezza e la maturità di chi ha saputo guidare verso l’apice organizzazioni e aziende. E quindi sanno prendere posizioni estreme senza timore. Si portano un anno di differenza, Mion è del ’43, Anselmi del ’42, ma come manager hanno un passato molto diverso. Anselmi è un banchiere puro, è stato in Bpm, ad del Banco di Sicilia (Gruppo Capitalia), un passato in Cariplo. Considerato uomo di fiducia della famiglia Malacalza è stato in Carige fino a poco prima di accettare la sfida del risanamento e rilancio di Veneto Banca. Mion è uomo di finanza, il demiurgo dell’impero dei Benetton, braccio fidatissimo di Gilberto Benetton e per molti suo alter ego. Dalla quotazione del gruppo di maglioni ha creato un universo diversificato nelle infrastrutture, nel retail e ristorazione autostradale, negli aeroporti. Sarà ad di Edizione fino alla fine del 2016, dal 2017 su quella sedia si siederà Marco Patuano, ex ad di Telecom. Mentre al vertice della holding al posto di Gilberto Benetton arriverà un altro manager vicino alla famiglia di Ponzano Veneto, Fabio Cerchiai, oggi presidente di Atlantia. Mion e Anselmi alla loro vita professionale non hanno più nulla da chiedere. E la sfida di salvare le popolari venete è vissuta, da loro, proprio così. Una partita difficile in cui far emergere tutto il loro virtuosismo manageriale. Si sapeva sin dal loro debutto che non sarebbero stati due presidenti figurina. Ruvido, schietto, glaciale nella sua ironia, di un’intelligenza che taglia, Mion. Sulla questione fusione Montebelluna e Vicenza ha prevalso la sua anima finanziaria. Ha “stanato” Atlante presentandogli un conto salatissimo per la ristrutturazione della banca berica. Ha spiegato senza mezzi termini che alternative alle nozze se ce n’erano andavano mostrate subito, diversamente l’unica via era quella. Ha messo a tacere le rosee previsioni del numero uno di Atlante Alessandro Penati, che ad aumento di capitale chiuso su Vicenza aveva pronosticato: «Ristrutturiamo in 18 mesi e usciamo». Mion li ha gelati subito al suo esordio con la stampa: «La situazione è più grave di quello che mi aspettassi» aveva detto a luglio. «Servirà tempo per mettere ordine». Anselmi è diverso. Più pacato nei toni, molto cattolico, con una fortissima propensione al sociale. La sua è una mente matematica applicata alle persone. È uomo di banca da sempre, uno che di progetti di fusione, che siano istituti sani o malati, se ne intende parecchio. Ha gestito l’integrazione Cariplo-Ambroveneto con la costituzione del Gruppo Intesa a fine anni Novanta. Qui fu responsabile del progetto e direttore dell’area risorse, organizzazione e It. Ma ha seguito anche la fusione delle Casse di risparmio di Salerno, Puglia e Calabria in Cariplo nel ’94. Ha una solidissima esperienza in ambito di organizzazione e di sistemi informativi e lo ha detto dall’inizio, «per un matrimonio così ci vogliono due anni di preparazione». Alla fusione con Vicenza non si è mai opposto nella sostanza, ma nella forma sì. Per lui si doveva andare con calma, per quanto riguarda le sovrapposizioni inevitabili a livello territoriale. Sovrapposizioni che si tradurranno in esuberi, problemi di organizzazione, necessità di modificare i sistemi informatici. La prudenza di Anselmi ha picchiato sulla determinazione di Mion, per il quale la fusione tra Vicenza e Montebelluna non è l’esito del risanamento. È il suo inizio”.
Di Roberta Paolini, da Il Mattino di Padova


Commenti

Inviato Lunedi 7 Novembre 2016 alle 14:18

Dimettersi per cosa? Qui dovrebbero andare in galera tutti coloro che hanno preso parte alla RAPINA del Secolo XXI°. Ma vi siete resi conto che hanno fatto tabula rasa di MILIARDI di € dei nostri risparmi, senza capire come e perché? E questi sarebbero i "toscani" che vogliono governare il paese? Speriamo Vi venga la Diarrea! Amen!
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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