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Queste però sono indiscrezioni. Grillo ieri in piazza, il suo comizio è stato persino più graffiante e coinvolgente di quello già pirotecnico di febbraio, ha ricordato al suo popolo di diffidare dei sondaggi. E soprattutto ha lanciato un appello ai giovani e indirettamente alla base del Pd, ovvero ai soggetti in qualche modo ritenuti non compromessi con «le manovre dei vertici», affinché si uniscano al movimento. Un'opa ostile che preoccupa i democratici.
Il M5S ed i conti col suo orizzonte
Sabato 18 Maggio 2013 alle 15:36 | 0 commenti
Ben oltre due migliaia persone ieri sera hanno accolto l'arrivo di Beppe Grillo in piazza dei Signori a Vicenza. Numeri che nemmeno posso essere confrontati con quelli del 9 febbraio quando il comico genovese prestato alla politica riempì completamente il catino davanti la basilica palladiana; anche se oggi sul tappeto non ci sono le elezioni politiche bensì quelle amministrative in cui il candidato a cinque stelle Liliana Zaltron tenterà di ripetere il bis che in terra berica era riuscito nel 2012, primo caso in Italia, a Sarego.
Trasparenza, coerenza, democrazia diretta, rispetto per l'ambiente, lotta ai privilegi della casta sono i cavalli di battaglia usati da Grillo che sul palco sono stati declinati in chiave vicentina da Zaltron e dagli altri candidati ad un seggio in sala Bernarda. «Noi vogliamo cambiare davvero» spiega quest'ultima anche rispondendo idealmente ai mal di pancia interni (in città come in provincia) di chi vorrebbe una campagna più aggressiva, che al momento ha avuto il suo acuto nella querelle sui conti di Aim con i vertici di San Biagio. La questione di fondo però rimane una. Il M5S è una delle tre compagini pesanti in termini di voti assieme a centrodestra e centrosinistra. Se dopo i risultati lusinghieri delle politiche di marzo in seno al M5S si era diffusa la convinzione di un possibile ballottaggio con il favoritissimo Achille Variati, sindaco uscente in quota Pd, oggi i rumors parlano di una rapida risalita delle azioni della candidata di centrodestra Manuela Dal Lago.
Queste però sono indiscrezioni. Grillo ieri in piazza, il suo comizio è stato persino più graffiante e coinvolgente di quello già pirotecnico di febbraio, ha ricordato al suo popolo di diffidare dei sondaggi. E soprattutto ha lanciato un appello ai giovani e indirettamente alla base del Pd, ovvero ai soggetti in qualche modo ritenuti non compromessi con «le manovre dei vertici», affinché si uniscano al movimento. Un'opa ostile che preoccupa i democratici.
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Ad ogni modo ieri il M5S ha approfittato del momento anche per fare un primissimo bilancio dopo i primi cento giorni a Roma. Si è dato molto spazio alla questione degli indennizzi dei parlamentari, ma passati cento giorni sarebbe lecito aspettarsi un po' di più. E ancora. Come è capitato cinque anni fa, sia Grillo sia i suoi locali hanno tralasciato i tabù della città . Si tratta di una tecnica che pagherà ? E mentre le sfuriate di Grillo, cariche di rabbia «sana e buona» facevano presa sull'auditorio, la Zaltron è apparsa freddina, un po' anaffettiva, poco incline a gettare il cuore oltre l'ostacolo: in uno iato tanto scontato quanto evidente. Ovviamente queste sono impressioni di una serata di fine primavera. Sarà il tempo (poco) a dire se Zaltron, i parlamentari veneti e il movimento saranno in grado di dare compimento concreto ai propositi, tanti e spesso condivisibili, annunciati davanti agli italiani ed ai veneti, a partire dall'apertura di un po' di armadi della Spv.
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