Il lavoro è veramente cambiato nell'edilizia?
Sabato 31 Dicembre 2011 alle 11:58 | 0 commenti
Riceviamo da Irene Rui e pubblichiamo.
"Ma il lavoro è cambiato. E' molto meno faticoso" affermava ieri nella cronaca locale Gaetano Marangoni, presidente dell'Associazione Edili di Confindustria. "In vent'anni l'edilizia è profondamente cambiata: la meccanica e l'elettromeccanica consentono di evitare la fatica fisica. In pratica - prosegue Marangoni- l'operaio che, negli anni sessanta e ottanta, lavorava in cantiere era sottoposto a carichi che oggi non esistono più" (?).
"Il problema - continua Marangoni - dell'allungamento dell'attività lavorativa a 67 anni prima del pensionamento è dunque un falso problema". Mi permetto da studiosa delle problematiche sul lavoro di rispondere a Marangoni, poiché è falso che non esista il problema. E come se esiste!
Mi chiedo se il Marangoni effettivamente abbia mai operato come muratore o manovale, in un normale cantiere, soprattutto negli ultimi dieci anni. Purtroppo, se è vero che nei cantieri sono arrivati gli aiuti come i montacarichi e le gru autotrasportatrici, che ci sono i "giornali sulla sicurezza dei cantieri" (ammesso che siano presenti) è anche vero che i muratori e i manovali si spaccano la schiena per il trasporto o auto-trasporto del materiale edilizio (che ha un peso sufficientemente importante) anche per brevi tratti: lo dimostrano le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro. A questo va aggiunto che la professione è logorante, anche perché svolta a contatto con intemperie stagionali e a tempi stretti.
E comunque si può pensare che una persona, per quanto specializzata, possa salire su una impalcatura a 67 anni? Le condizioni fisiche di un operatore di 70 anni sono quelle di un cinquantenne o trentenne?
Consiglierei a Marangoni di farsi una esperienza di manovale o anche da muratore, se ne ha la capacità (senza favori), anche per un mese in un cantiere e poi se ne potrà parlare.
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